La Tunisia ieri ha protestato con forza presso le autorità francesi in seguito alla morte del suo cittadino Abdelkader Dhibi, ucciso il giorno precedente a Marsiglia da agenti di polizia francesi.
Su istruzione del presidente della Repubblica, Kais Saied, il segretario di Stato per gli Affari esteri ha convocato l’incaricato d’affari dell’ambasciata francese a Tunisi per esprimere la sua protesta ufficiale e ferma. Tunisi considera l’incidente un “omicidio ingiustificato” e chiede un’indagine rapida e trasparente per accertarne le responsabilità. Il presidente ha inoltre chiesto all’ambasciatore tunisino a Parigi di trasmettere questa posizione al governo francese, coordinandosi con il consolato generale di Marsiglia per garantire il rapido rimpatrio della salma. Il Ministero degli Affari Esteri ha inoltre contattato la famiglia del defunto per esprimere le proprie condoglianze e informarla delle misure adottate per tutelare i suoi diritti.
La Tunisia ha ribadito il suo impegno a proteggere i propri cittadini e a difendere i loro interessi all’estero.
Abdelkader Dhibi era inseguito da agenti di polizia dopo aver attaccato e colpito cinque persone, ferendole, con arma bianca. L’uomo era stato espulso dal suo alloggio, nel quartiere centrale e popolare di Belsunce, per non aver pagato la pigione. Ha pugnalato l’uomo che occupava la sua camera, successivamente il gestore dell’albergo, e poi il figlio di quest’ultimo. Ha poi colpito altre due persone per strada. La polizia ha aperto il fuoco dopo che l’aggressore ha rifiutato di consegnarsi, ferendolo mortalmente.



