La Svizzera restituirà beni per un valore di 22,8 milioni di franchi svizzeri (29 milioni di dollari) alla Guinea Equatoriale. Lo riportano i media svizzeri, che citano il caso del sequestro di auto e beni di lusso di proprietà del figlio del presidente, il vicepresidente Teodoro Nguema Obiang Mangue, coinvolto in un caso di appropriazione indebita e riciclaggio di denaro avviato dalla Procura di Ginevra nel 2016.
I due Paesi hanno firmato un accordo in tal senso ieri sera, secondo un comunicato del Dipartimento federale svizzero degli affari esteri (Dfae): nell’ambito di questo accordo, i fondi rimpatriati saranno rigorosamente monitorati dalle autorità svizzere e sono destinati “alla popolazione della Guinea Equatoriale”, finalizzati a migliorare sia la qualità che l’accessibilità ai servizi sanitari nel Paese africano.
Infatti, secondo l’ordinanza emessa dalle autorità penali di Ginevra, i beni trafugati illegalmente dal vicepresidente dovranno essere restituiti alla popolazione nell’ambito di un programma sociale: il programma mira a migliorare la qualità e l’accesso ai servizi di assistenza sanitaria di base in quattro province della regione continentale del Paese e a rafforzare la formazione di base e la formazione continua del personale sanitario.
In seguito alle accuse di riciclaggio contro Nguema, le autorità svizzere sequestrarono 25 auto di lusso, tra cui Ferrari, Lamborghini, Bentley, una Maserati e una McLaren, mettendole all’asta dopo la condanna al vicepresidente, che la scorsa settimana ha parlato alle Nazioni unite chiedendo più aiuti internazionali al suo Paese, proprio da destinare al settore sanitario.



