Arrestato l’ex primo ministro maliano Choguel Maiga

di claudia

 L’ex primo ministro del Mali Choguel Maiga è stato arrestato e sarà interrogato nell’ambito di un caso di presunta appropriazione indebita, basato su un audit dell’Ufficio del revisore generale dei conti che di recente era stato messo al lavoro per verificare ammanchi dai budget dell’ufficio del primo ministro e del Fondo per l’accesso universale (Agefau).

Maiga è stato arrestato ieri a Bamako, nel primo pomeriggio, dagli uomini del Centro nazionale economico e finanziario (Pole national economique et financier) e se questo arresto è tutto sommato una sorpresa meno lo sono le accuse contro di lui.

Secondo una dichiarazione del suo avvocato Cheick Oumar Konaré, citata dall’agenzia stampa africana Apa, Choguel Maiga, insieme a diversi suoi ex colleghi, è stato trattato bene durante le fasi dell’arresto. Maiga non è tuttavia l’unico ad essere stato arrestato ieri: oltre all’ex primo ministro, sono stati arrestati anche Issiaka Ahmadou Singaré, ex capo di gabinetto di Maiga, e tre ex direttori amministrativi e finanziari dell’ufficio del primo ministro.

L’indagine che ha portato agli arresti si inserisce nell’ambito delle accuse di appropriazione indebita di fondi pubblici e irregolarità finanziarie, emerse da un rapporto dell’Ufficio del revisore generale dei conti (Oag) che segnala spese di missione eccessive, come ad esempio una spesa reale di 15 milioni di franchi Cfa per una cerimonia di un giorno a Konobougou che tuttavia sarebbe ben superiore a quanto sarebbe previsto per legge, che impone un tetto massimo di 75.000 franchi Cfa al giorno di budget per quel genere di eventi. Il rapporto del revisore dei conti menziona anche irregolarità nella gestione del Fondo Agefau, con spese ritenute ingiustificate e appalti aggiudicati senza una procedura trasparente.

Choguel Kokalla Maiga, in qualità di presidente del consiglio di amministrazione dell’Agefau, è al centro di queste accuse, ma anche la gestione dell’ufficio del primo ministro durante il suo mandato è oggetto di interrogativi, in particolare per quanto riguarda spese e contratti di appalto. Prima del suo licenziamento da parte della giunta militare, nel novembre 2024, Maiga aveva pubblicamente espresso dure critiche nei confronti dei militari al potere, in particolare per quanto riguarda l’estensione della transizione a tempo indeterminato, imposta dalla giunta senza consultare il governo.

L’arresto di Maiga è soltanto il più eccellente delle decine di arresti avvenuti nell’ultima settimana: giovedì scorso infatti almeno “una cinquantina di militari” di vario ordine e grado sono stati arrestati perché accusati di un tentativo di destabilizzazione. Tra loro ci sono diverse figure di spicco, non soltanto militari: c’è l’ex governatore della regione di Mopti, il generale Abass Dembele, e c’è Nema Sagara, brigadiere generale dell’aeronautica maliana. Né il governo né l’esercito hanno ancora commentato ufficialmente gli arresti e non si conoscono ancora con precisione le accuse specifiche mosse contro i funzionari arrestati.

Il Mali ha vissuto due importanti colpi di Stato negli ultimi anni, nel 2020 e nel 2021. Il colonnello Assimi Goita, salito al potere dopo l’ultimo golpe, ha di recente consolidato il suo potere. La giunta maliana ha infatti sciolto i partiti politici nel maggio 2025 e prolungato di cinque anni il mandato di Goita, rinnovabile senza elezioni.

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