Un cittadino statunitense è stato rapito in Niger, nel cuore della capitale, Niamey. L’uomo, identificato come Kevin R., pilota umanitario di 48 anni, lavora per una missione evangelica attiva in Niger, secondo ActuNiger.
Secondo le prime informazioni raccolte da fonti di sicurezza, tre uomini armati hanno fatto irruzione nell’abitazione del pilota intorno alle 2:30 del mattino di ieri, mercoledì, a poche centinaia di metri dal palazzo presidenziale e dal Grand Hotel Bravia, una zona nota per essere una delle più sicure del Paese. Gli aggressori hanno rapito la vittima prima di sparire senza lasciare traccia. Le motivazioni e l’identità dei rapitori rimangono sconosciute. Ad oggi non è stata avanzata alcuna rivendicazione.
Le forze di sicurezza nigerine sono state immediatamente dispiegate, mentre i servizi responsabili della protezione dei cittadini stranieri stanno coordinando le ricerche. Una fonte diplomatica regionale suggerisce che i rapitori potrebbero essere diretti verso il confine con il Mali, un’area nota per la presenza di gruppi armati e trafficanti.
Si ritiene che l’uomo rapito sia affiliato all’organizzazione cristiana evangelica Sim (Società Missionaria Internazionale), attiva in Niger da diversi anni. L’Ong opera nei settori della salute, dell’istruzione e dell’accesso all’acqua potabile, spesso in regioni vulnerabili.
Negli ultimi anni, i rapimenti di stranieri sono aumentati in Niger, in particolare nel nord e nell’ovest del paese. Lo scorso aprile, una donna svizzera e una austriaca sono state catturate ad Agadez, mentre cinque lavoratori indiani sono stati presi in ostaggio nella regione di Tillabéri. Queste aree sono regolarmente prese di mira da gruppi legati allo Stato Islamico del Sahel (Isis) o al Gruppo di Sostegno all’Islam e ai Musulmani (Jnim).



