Il Malawi andrà alle urne il 16 settembre per eleggere il presidente e i membri del Parlamento, ma il clima politico e istituzionale solleva dubbi sulla credibilità del processo elettorale.
La memoria delle elezioni del 2019, annullate dalla Corte costituzionale per irregolarità diffuse, resta viva come esempio di riforma e responsabilità democratica. Oggi però si moltiplicano i segnali di regressione: episodi di violenza politica, denunce di parzialità della Commissione elettorale del Malawi (Mec), scarsa trasparenza sul registro elettorale e preoccupazioni legate all’adozione della tecnologia Smartmatic, sottolinea Human Right Watch (Hrw) in una nota emessa ieri.
Su circa 10,9 milioni di aventi diritto, solo 7,2 milioni risultano registrati, alimentando timori di astensionismo. Intanto, società civile e opposizione accusano la Mec di essere controllata da figure vicine al partito di governo e di limitare l’accesso agli osservatori locali.
Il partito di governo è inoltre accusato di utilizzare risorse statali per la campagna elettorale e di monopolizzare i media pubblici. La Media Council of Malawi e la sezione locale del Media Institute of Southern Africa hanno richiamato la Malawi Broadcasting Corporation a rispettare l’obbligo di equilibrio sancito dalla legge sulle comunicazioni del 2016 e dalle linee guida della Comunità di sviluppo dell’Africa australe (SADC).
Organizzazioni civili denunciano che la polizia non sia intervenuta in episodi di violenza contro manifestanti che chiedevano trasparenza sul registro elettorale. Le opposizioni parlano di legami con gruppi giovanili vicini al partito di governo, accuse respinte dalla maggioranza.
Secondo Hrw, la tenuta delle riforme avviate dopo il 2019 dipenderà dalla capacità delle istituzioni – in particolare la magistratura e le forze dell’ordine – di garantire un contesto equo, libero da intimidazioni e violenze. L’organizzazione ha esortato le autorità a rispettare i diritti fondamentali di espressione e di assemblea pacifica, invitando al contempo i partner regionali e internazionali a vigilare affinché il Malawi rispetti i propri obblighi internazionali, tra cui la Carta africana sulla democrazia, le elezioni e la governance dell’Unione africana.



