Nuovo farmaco per la prevenire l’HIV, il Kenya in prima linea

di claudia

Il Fondo globale per la lotta all’Aids (Global fund) ha annunciato di aver firmato un accordo di accesso con Gilead sciences per l’acquisto di Lenacapavir, un farmaco iniettabile due volte l’anno che ha un tasso di successo del 99% nella prevenzione dell’infezione da Hiv. Lo riporta il quotidiano keniano The Star.

L’accordo consentirà al Global fund di fornire il farmaco a basso costo ai Paesi che attualmente supporta e il Kenya è tra i Paesi sostenuti da questo programma e si candida a essere la piattaforma di test per quello che viene presentato quasi come “un vaccino” contro il virus dell’Hiv. La rapidità con cui riceverà questo nuovo farmaco dipenderà, tra gli altri fattori, dalla rapidità con cui la Pharmacy and poisons board, l’ente regolatorio dei farmaci del governo keniano, ne approverà l’uso a livello locale.

Nell’ottobre 2024, il produttore, Gilead, aveva annunciato che avrebbe dato priorità alla registrazione iniziale nei 18 paesi con il più alto tasso di Hiv. Si tratta di una nuova frontiera nella prevenzione dell’Hiv: l’Organizzazione mondiale della sanità (Oms), ha annuciato la settimana scorsa, da Kigali in Ruanda, la pubblicazione delle linee guida sull’uso di lenacapavir come opzione di profilassi pre-esposizione, raccomandandone la somministrazione semestrale per gli adulti a rischio di contrarre l’infezione. Si tratta del primo farmaco iniettabile a lunga durata d’azione autorizzato per un uso così diradato nel tempo: due sole iniezioni all’anno. “Lenacapavir è quanto di più vicino abbiamo oggi a un vaccino per l’Hiv – ha detto Tedros Adhanom Ghebreyesus, direttore generale dell’Oms -. È un antiretrovirale long-acting altamente efficace, capace di prevenire quasi tutte le infezioni nelle persone a rischio”. Peter Sands, direttore esecutivo del Global fund, ha definito questa notizia “non solo una svolta scientifica, ma un punto di svolta per l’Hiv/Aids”, sottolineando che “per la prima volta, abbiamo uno strumento che può cambiare fondamentalmente la traiettoria dell’epidemia di Hiv”. 

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