Mali, si chiude un caso storico nella lotta alla corruzione: condannata l’ex-ministra Sissoko

di claudia
Bouare Fily Sissoko

La Corte d’Assise di Bamako ha condannato l’ex ministro delle Finanze Bouare Fily Sissoko a dieci anni di carcere per appropriazione indebita nell’ambito del processo sull’acquisto dell’aereo presidenziale e di diversi lotti di equipaggiamento militare. Il verdetto conclude un processo piuttosto lungo, molto seguito dall’opinione pubblica e dai media locali e caratterizzato da numerosi colpi di scena.

Come riportano i media maliani, dopo successivi rinvii e un lungo processo scrutinato dall’opinione pubblica, ieri la Corte d’assise di Bamako si è finalmente pronunciata sul cosiddetto caso denominato “Boeing presidenziale e equipaggiamento militare”. L’ex ministra dell’Economia e delle finanze Sissoko è stata condannata a dieci anni di carcere e al pagamento di una multa di 500.000 franchi Cfa (meno di 1.000 euro) ma non è l’unica condanna data dalla Corte: il colonnello Nouhoum Dabitao è stato condannato a sette anni di carcere e a una multa di 300.000 franchi Cfa mentre gli altri due imputati “eccellenti”, ovvero il generale Moustapha Drabo e l’ex ministro delle Comunicazioni Mamadou Camara, sono stati assolti. Altri cinque imputati sono stati processati in contumacia e si trovano all’estero.

La sentenza di ieri chiude un caso storico nella lotta alla corruzione, che ha tenuto il Paese con il fiato sospeso da novembre 2023: il processo riguardava la corruzione e l’appropriazione indebita nell’ambito di alcuni appalti pubblici opachi per un valore di oltre 88 miliardi di franchi Cfa (134 milioni di euro circa), ripartiti in 28,5 miliardi per l’aereo presidenziale e 69 miliardi per equipaggiamenti militari.

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