Le Forze armate maliane (Fama) stanno riprendendo il controllo del territorio nazionale e i gruppi terroristici nel nord del Paese stanno vivendo i loro “ultimi giorni”. Lo ha detto ai giornalisti il ministro della Difesa e degli Affari dei veterani del Mali, generale Sadio Camara, che si trova in visita a Kidal, roccaforte strategica nel nord del Mali.
Secondo il ministro maliano, la situazione è cambiata grazie alla modernizzazione dell’esercito e grazie all’acquisto di moderne attrezzature da combattimento e da ricognizione: “Nel 2022, non potevamo nemmeno sognare di registrare interviste a Kidal. Oggi ci muoviamo liberamente in tutto il Paese e risolviamo i problemi della popolazione”. In particolare, Camara ha citato la cooperazione in materia di sicurezza che il Mali ha con gli altri Paesi dell’Alleanza degli stati del Sahel (Aes, ovvero Burkina Faso e Niger), ma anche con i suoi principali partner non africani, menzionando Russia, Cina e Turchia.
“Oggi il nemico è praticamente allo stremo. Sta solo cercando di farsi un nome attaccando obiettivi vulnerabili” ha detto Kamara, citato da Maliweb: secondo il generale maliano, l’iniziativa sul campo di battaglia è passata completamente alle Fama e ora i militari maliani “stanno inseguendo il nemico fino alla sua ultima roccaforte”. Kamara ha ricordato come proprio Kidal fu persa dallo Stato nel 2012, diventando “il simbolo della perdita di sovranità”. Negli anni seguenti, poi, il Mali ha perso due terzi del suo territorio, caduti nelle mani dei gruppi jihadisti: secondo Camara, le forze internazionali non hanno permesso all’esercito maliano di riprendere il controllo della città, sostenendo di fatto i movimenti separatisti, ed ha parlato di “tradimento dello Stato”. Oggi, ha detto Camara, la sicurezza in città è sotto il controllo totale delle Fama e “Kidal è una delle regioni più sicure del Mali”.
Va tuttavia anche ricordato che il 17 settembre dell’anno scorso Bamako è stata teatro di un attacchi ben coordinati, come non se ne vedevano dal 2016: gli attacchi, rivendicati dal Gruppo di sostegno all’Islam e ai musulmani (Jnim), hanno preso di mira l’aeroporto e il centro di addestramento della gendarmeria.
Il ministro della Difesa maliano, Sadio Camara, ha dichiarato che le Forze armate del Mali (Fama) stanno riprendendo il controllo del territorio nazionale e che i gruppi terroristici nel nord del Paese sono vicini alla sconfitta. La dichiarazione è stata rilasciata durante una visita a Kidal, roccaforte strategica recentemente riconquistata.
Secondo Camara, la situazione è radicalmente cambiata grazie alla modernizzazione dell’esercito e all’acquisizione di equipaggiamenti da combattimento e ricognizione all’avanguardia. “Nel 2022, non potevamo nemmeno sognare di registrare interviste a Kidal. Oggi ci muoviamo liberamente in tutto il Paese e risolviamo i problemi della popolazione”, ha affermato il ministro, sottolineando la ritrovata libertà di movimento e l’efficacia delle operazioni militari.
Un ruolo cruciale è stato giocato dalla cooperazione in materia di sicurezza con i Paesi dell’Alleanza degli Stati del Sahel (Aes) – Burkina Faso e Niger – e con partner non africani come Russia, Cina e Turchia. Queste alleanze hanno rafforzato le capacità delle Fama, permettendo loro di prendere l’iniziativa sul campo di battaglia.
Il ministro Camara ha descritto il nemico come “praticamente allo stremo”, intento solo a “farsi un nome attaccando obiettivi vulnerabili”. Ha evidenziato che l’iniziativa militare è ora saldamente nelle mani delle Fama, che stanno “inseguendo il nemico fino alla sua ultima roccaforte”.
La riconquista di Kidal ha un forte valore simbolico. La città era stata persa nel 2012, diventando “il simbolo della perdita di sovranità” e negli anni successivi il Mali aveva ceduto due terzi del suo territorio ai gruppi jihadisti. Camara ha accusato le forze internazionali di non aver permesso all’esercito maliano di riprendere il controllo della città in passato, sostenendo di fatto i movimenti separatisti e parlando di un “tradimento dello Stato”. Oggi, invece, la sicurezza a Kidal è sotto il controllo totale delle Fama, rendendola “una delle regioni più sicure del Mali”.
Nonostante le affermazioni ottimistiche del ministro, è opportuno ricordare che la capitale Bamako è stata teatro di attacchi coordinati il 17 settembre dell’anno scorso, rivendicati dal Gruppo di Sostegno all’Islam e ai Musulmani (Jnim). Questi attacchi hanno colpito l’aeroporto e il centro di addestramento della gendarmeria, evidenziando che la minaccia terroristica, sebbene indebolita, persiste e richiede costante vigilanza.