Il giovane scrittore keniano, Webster Ochora Elijah, è stato arrestato il 2 giugno e liberato su cauzione il giorno successivo, perché autore del libro “Beyond the Name: Charlene Ruto and the Youth Uprising”, un testo critico sulla figlia maggiore del presidente keniano William Ruto. Lo riportano i media locali.
Dopo l’arresto, avvenuto a Nairobi, Ochora è stato detenuto presso la stazione di polizia di Muthaiga, un quartiere dell’upper class, dove c’è la sede anche di diversi sedi diplomatiche, accusato di furto di identità ai sensi del Computer Misuse and Cybercrime Act: gli investigatori hanno anche sequestrato il suo computer portatile e l’udienza preliminare si è tenuta il giorno successivo.
Dopo l’udienza, Ochora è stato rilasciato dietro il pagamento di 50.000 scellini di cauzione (340 euro circa) e il tribunale ha fissato la prossima udienza il 17 giugno.
Charlene Ruto ha spiegato lei stessa alla stampa locale di aver segnalato Ochora alla Direzione delle indagini criminali (Dci) perché l’autore non ha chiesto il suo consenso prima di pubblicare il libro. Parlando con la stampa alla Wareng high school, Charlene Ruto ha fatto appello “ai giovani” affinché non cerchino la loro opportunità in questo modo: “Non ha ottenuto il mio permesso prima di scrivere quel libro. Abbiamo una cultura in questo Paese, per cui usiamo impropriamente i nomi delle persone e la facciamo franca. Non è giusto” ha detto la figlia di Ruto, spiegando che il problema non è tanto il contenuto del libro ma proprio il mancato rispetto della sua persona.
Ochora è un scrittore ed editore abbastanza noto, autore di libri su personaggi illustri come l’ex primo ministro, Raila Odinga, e il presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, e secondo il suo avvocato l’arresto è motivato politicamente ma il testo incriminato non è offensivo né critico nei confronti di Charlene Ruto, cosa confermata anche dal legale delal famiglia Ruto, secondo cui l’arresto era ingiustificato.