Il Niger fa causa alla francese Orano dopo la scoperta di residui radioattivi

di claudia

Il Niger annuncia che ricorrerà in giudizio contro il gruppo francese Orano dopo la scoperta di 400 barili contenenti materiale radioattivo, derivato da carotaggi, a Madaouela, nel dipartimento di Arlit. Lo riporta l’Agence Nigérienne de Presse.

Secondo il ministro della Giustizia e dei Diritti Umani, Alio Daouda, la scoperta – avvenuta su un sito precedentemente utilizzato per l’estrazione di uranio – evidenzia gravi responsabilità da parte di Orano, che secondo le autorità continua a ignorare obblighi ambientali e sanitari. Le analisi effettuate sul materiale indicano livelli di radioattività compresi tra 7 e 10 microsievert all’ora, ben superiori al limite considerato normale di 0,5 microsievert. La presenza di isotopi come il Bismuth-207 e il cosiddetto Chrome X (secondo le fonti ufficiali) rappresenta un rischio concreto per la salute e per l’ambiente, soprattutto per chi si trovi a pochi metri dai barili.

Il governo di Niamey accusa Orano di aver messo in pericolo la vita altrui e di aver provocato danni ambientali e sociali, e annuncia l’intenzione di attivare tutte le vie legali – anche penali – per ottenere il risarcimento dei danni subiti dalle comunità locali.

La vicenda segue il recente annuncio che Niamey ha deciso di vendere per conto proprio uranio precedentemente estratto dalla filiale di Orano (Somair) di cui il colosso francese ha perso il controllo, nell’ambito di un braccio di ferro. 

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