Il Ciad risponde al travel ban degli Stati Uniti: sospesi i visti per i cittadini americani

di claudia

di Céline Camoin

In risposta al nuovo divieto di ingresso negli Stati Uniti per i cittadini ciadiani, il presidente Mahamat Déby ha annunciato la sospensione dei visti per gli americani, invocando il principio di reciprocità. L’Assemblea nazionale del Ciad e l’Unione Africana hanno condannato la misura statunitense, sottolineando l’ingiustizia verso un alleato chiave nella lotta al terrorismo nel Sahel.

Occhio per occhio, il presidente ciadiano Mahamat Déby ha incaricato il suo Governo di agire in conformità con i principi di reciprocità e di sospendere i visti ai cittadini statunitensi. “Il Ciad non ha aerei da offrire né miliardi di dollari da donare, ma ha la sua dignità e il suo orgoglio”, ha dichiarato il presidente ciadiano sui social media.

Donald Trump ha annunciato il divieto di ingresso negli Stati Uniti per i cittadini di 12 Paesi, tra cui il Ciad, giustificando tale misura con la necessità di “proteggere” il Paese dai “terroristi stranieri” e citando un recente attacco in Colorado. Questo nuovo divieto di viaggio entrerà in vigore il 9 giugno 2025.

L’Assemblea nazionale del Ciad ha espresso la sua “grande sorpresa” e ha condannato fermamente questa misura, definendola unilaterale e ostile. In una solenne dichiarazione, i deputati hanno accolto con favore la risposta “tempestiva, ferma e sovrana” del presidente Déby Itno, che ha fatto sospendere il rilascio dei visti ai cittadini americani, in conformità con il principio di reciprocità. “Il Ciad non può accettare che la dignità del suo popolo venga calpestata, né che i suoi cittadini vengano stigmatizzati senza fondamento”, si legge nella dichiarazione.

L’Assemblea nazionale ribadisce che la reciprocità è un principio fondamentale delle relazioni internazionali. Il sostegno espresso al Capo dello Stato si inserisce nella volontà di difendere i valori di sovranità, uguaglianza tra gli Stati e rispetto reciproco.

La dichiarazione sottolinea l’ironia della decisione americana, ricordando che il Ciad è un alleato strategico nella lotta al terrorismo nel Sahel e nel bacino del Lago Ciad. Le forze ciadiane hanno contribuito attivamente alle operazioni congiunte, in particolare nell’ambito del G5 Sahel. “Associare il nome del Ciad a qualsiasi minaccia alla sicurezza non è solo ingiusto, ma anche contrario ai fatti”, ha dichiarato il presidente dell’Assemblea Nazionale, Ali Kolotou Tchaimi.

la bandiera dell'unione africana

La reazione dell’Unione Africana

La Commissione dell’Unione Africana (Ua) ha espresso “preoccupazione” per le nuove restrizioni di viaggio, annunciate dall’amministrazione Trump. L’organo esecutivo dell’Ua ha “preso atto” della decisione, ma ha lanciato un appello agli Usa per un approccio più “equilibrato” e basato su “prove concrete”.

“Pur riconoscendo il diritto sovrano di tutte le nazioni a proteggere i propri confini e garantire la sicurezza dei propri cittadini, la Commissione dell’Unione Africana rivolge un appello rispettoso agli Stati Uniti affinché esercitino tale diritto in modo equilibrato, basato su prove concrete e che rifletta il partenariato di lunga data tra Stati Uniti e Africa”, si legge nella nota ufficiale dell’Ua.

La Commissione ha sottolineato i potenziali “impatti negativi” di tali misure sui legami interpersonali, sugli scambi educativi, sugli impegni commerciali e sulle più ampie relazioni diplomatiche che sono state “coltivate con cura nel corso di decenni”. L’Ua ha ricordato che “Africa e Stati Uniti condividono interessi comuni nella promozione della pace, della prosperità e della cooperazione globale”.

L’Unione Africana ha invitato l’amministrazione statunitense a “valutare l’adozione di un approccio più consultivo e ad avviare un dialogo costruttivo con i Paesi interessati”. La Commissione auspica una “comunicazione trasparente” e, se necessario, “sforzi collaborativi per affrontare eventuali questioni di fondo che potrebbero aver influenzato questa decisione”.

Infine, l’Ua si è detta “pronta a sostenere gli sforzi volti a promuovere la comprensione, risolvere le preoccupazioni e rafforzare la cooperazione tra Africa e Stati Uniti”, sottolineando l’importanza di un dialogo aperto per superare le attuali frizioni.

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