di Marco Trovato
Piccolo ma sorprendente, Gibuti è l’ultima frontiera del Corno d’Africa, ancora lontana dal turismo di massa, coi suoi paesaggi primordiali e un mosaico culturale che riflette le influenze africane, arabe e francesi. Il cuore naturale è il Lago Assal, la depressione più bassa del continente (155 metri sotto il livello del mare). Le sue acque turchesi, circondate da croste di sale abbaglianti, regalano scenari quasi lunari. Non meno suggestivo il Lago Abbé, con i suoi camini calcarei che svettano come sculture naturali in un’atmosfera surreale, soprattutto all’alba e al tramonto. Per chi ama il mare, Gibuti è un paradiso ancora segreto: tra novembre e febbraio si possono avvistare i giganteschi squali balena, nuotando accanto a questi giganti buoni nelle acque limpide del Golfo di Tadjoura. Le spiagge incontaminate, come quelle di Khor Ambado, e i fondali popolati da coralli e pesci tropicali attirano subacquei e amanti dello snorkeling.

La capitale, Gibuti City, offre mercati colorati, moschee e caffè dall’atmosfera franco-orientale: è il punto di partenza per esplorare il Paese e assaporare la sua cucina speziata. Dall’Italia si raggiunge con scalo a Parigi (Air France), Istanbul (Turkish Airlines), Addis Abeba (Ethiopian Airlines) o Il Cairo (Egypt Air). Il periodo ideale per partire è tra ottobre e marzo, quando il clima si mantiene più piacevole. Il visto d’ingresso, obbligatorio, è facilmente ottenibile online. Per vivere appieno l’esperienza del viaggio e scoprire con calma paesaggi che sembrano di un altro pianeta, è consigliata una permanenza di almeno una settimana. guide.visitdjibouti.dj





