Fenicotteri minori a rischio: il disastro ecologico del “mare rosa” di Kamfers Dam

di claudia
Kamfers Dam

Il Kamfers Dam, unico sito riproduttivo del Sudafrica per i fenicotteri minori, è ormai inabitabile per questa specie di uccelli, vittime dell’inquinamento causato da anni di sversamenti di acque reflue non trattate. Lo riferiscono fonti scientifiche e una sentenza del tribunale superiore della Northern Cape citate da Reuters. La sentenza condanna il Comune di Kimberley per l’inadempienza ambientale.

Fino a pochi anni fa, il fenicottero minore – specie simbolo degli ecosistemi salmastri africani – si riproduceva in quattro siti nel continente: due saline in Botswana e Namibia, un lago alcalino in Tanzania e una diga artificiale alle porte di Kimberley, nel Northern Cape sudafricano. Oggi i siti attivi sono solo tre.

Secondo l’Unione internazionale per la conservazione della natura (Iucn), la specie è attualmente classificata come “quasi minacciata”, ma gli esperti indicano che presto verrà inserita tra quelle “vulnerabili”, ossia ad alto rischio di estinzione in natura. A preoccupare è soprattutto la perdita di habitat idonei alla nidificazione, come laghi salini e bacini poco profondi. “È davvero sconfortante”, ha dichiarato a Reuters Tania Anderson, biologa specializzata in fenicotteri, commentando l’emergenza ambientale di Kamfers Dam. “I fenicotteri svolgono un ruolo fondamentale nel mantenimento degli ecosistemi acquatici”.

Il sito sudafricano, che nel 2020 ospitava fino a 71.000 individui e fino a 5.000 pulcini a stagione, è ora deserto. “Era un mare rosa”, ha ricordato Brenda Booth, proprietaria dei terreni adiacenti interpellata da Reuters, che ad aprile ha ottenuto una sentenza per obbligare il Comune, controllato dall’African National Congress (Anc), a intervenire.

Secondo l’avvocato Adrian Horwitz, che ha portato il caso in tribunale, l’impianto di trattamento delle acque reflue è diventato progressivamente disfunzionale, fino a scaricare ogni giorno 36 milioni di litri di liquami direttamente nella diga.

Il manager municipale Thapelo Matlala ha attribuito la paralisi dell’impianto al vandalismo e ai furti di attrezzature. “Stiamo lavorando a una nuova strategia per riparare i danni”, ha dichiarato, stimando in 106 milioni di rand – circa 5,2 milioni di euro – il fabbisogno finanziario per risanare l’impianto. Fondi che il Comune al momento non ha.

Gli effetti dell’inquinamento non si limitano alla scomparsa dei fenicotteri. Secondo Ester van der Westhuizen-Coetzer, esperta di zone umide presso l’azienda mineraria Ekapa Group, la proliferazione di botulino – favorita dai reflui – ha causato la morte di numerosi esemplari. “Se non si interviene, l’intero sistema ecologico collasserà”, ha avvertito.

La crisi di Kamfers Dam riflette una tendenza diffusa in Sudafrica, dove molti impianti di depurazione sono fuori uso. Nonostante gli impegni presi nella COP16 sulla biodiversità a Cali nel 2024, la comunità internazionale non ha ancora raggiunto un accordo vincolante per la protezione degli habitat naturali.

Il fenicottero minore si nutre quasi esclusivamente di spirulina, un’alga azzurra filtrata con il becco, e si riproduce solo in ambienti alcalini estremamente selettivi. Oggi rimangono attivi appena tre siti di nidificazione in Africa e tre in India. La perdita di Kamfers Dam potrebbe avere conseguenze irreversibili per la sopravvivenza della specie.

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