Il direttore generale dell’Organizzazione mondiale della sanità (Oms), Tedros Adhanom Ghebreyesus, ha annunciato la revoca dell’emergenza sanitaria internazionale per l’Mpox (ex vaiolo delle scimmie), dichiarata nell’agosto 2024, a seguito del calo dei casi in Paesi particolarmente colpiti come Repubblica Democratica del Congo, Burundi, Sierra Leone e Uganda.
“Un comitato si è riunito ogni tre mesi per valutare l’epidemia. Lo ha fatto di nuovo giovedì e mi ha consigliato di non considerarla più un’emergenza internazionale. Ho accettato la raccomandazione”, ha dichiarato Tedros in conferenza stampa. Il direttore generale dell’Oms ha precisato che la revoca dell’emergenza “non significa che la minaccia sia cessata o che la nostra risposta si fermerà”, sottolineando che l’Unione Africana, attraverso i suoi Centri per il Controllo e la Prevenzione delle Malattie (Cdc), mantiene l’allerta continentale.
“Persistono possibilità di nuove ondate e focolai, il che richiede il mantenimento di una capacità di risposta attiva e sforzi continui per proteggere i gruppi più vulnerabili, in particolare i bambini e le persone affette da Hiv”, ha aggiunto l’esperto etiope. L’Oms manterrà alcune raccomandazioni preventive contro la malattia almeno fino ad agosto 2026.
Nel 2024 sono stati confermati almeno 18.000 casi delle diverse varianti dell’Mpox; quest’anno il numero è salito a 31.000, con oltre 200 vittime.
Si tratta della seconda emergenza sanitaria internazionale per il vaiolo delle scimmie dichiarata dall’Oms. La prima, tra il 2022 e il 2023, aveva interessato anche Paesi europei e americani, mentre l’attuale focolaio era principalmente confinato in Africa.


