di Valentina Giulia Milani
Il Sudafrica punta a formare una nuova generazione di scienziati nucleari rilanciando progetti di ricerca nell’ambito rimasti inattivi per tempo.
Il Sudafrica rilancerà progetti nucleari rimasti a lungo fermi e riattiverà centri di ricerca strategici per ricostruire l’expertise nazionale e posizionarsi nei mercati emergenti del combustibile nucleare. Lo ha annunciato il ministro dell’Energia Kgosientsho Ramokgopa durante una conferenza stampa a Pretoria, come riportato da un comunicato diffuso dal governo sudafricano.
“Come Paese non resteremo indietro”, ha dichiarato Ramokgopa, riconoscendo i ritardi accumulati e la perdita di ingegneri qualificati. Il ministro ha spiegato che il governo sta riattivando i laboratori per lo sviluppo del combustibile, rilanciando il programma del reattore modulare a letto di sfere (Pbmr) e formando “una nuova generazione di scienziati nucleari” in collaborazione con le università, come precisa il SAnews, l’agenzia stampa governativa, in un articolo che riporta i dettagli sulle nuove misure.
Sotto la guida della South African Nuclear Energy Corporation (Necsa), il Sudafrica “ricostruirà il proprio programma nucleare e di ricerca”, ha affermato Ramokgopa. Secondo quanto comunicato dalla stessa Necsa nelle sue note stampa ufficiali, il governo riaprirà un laboratorio di quantificazione del combustibile e diversi siti di test all’elio, con l’obiettivo di restituire al Paese un ruolo centrale nello sviluppo di combustibile nucleare.

Il ministro ha osservato che oggi un solo Paese rifornisce i reattori ad alta temperatura e che la Cina, pur essendo un importante esportatore, darà priorità alla domanda interna con l’entrata in funzione di nuovi reattori. Per questo, ha detto, il Sudafrica punta a diventare “un attore imprescindibile” nel mercato in crescita dei piccoli reattori modulari. Queste dichiarazioni sono confermate nei documenti tecnici diffusi da Necsa sul rilancio del PBMR.
Ramokgopa ha ricordato che il Paese ha perso circa 16 anni nello sviluppo del reattore Pbmr e che per colmare il divario serviranno partnership con operatori già attivi, mentre Necsa procede con il progetto di un reattore di ricerca polivalente. Questa scelta segue la decisione del Consiglio dei ministri del 2021 di rafforzare le capacità per applicazioni scientifiche e mediche, soprattutto in oncologia.
Il ministro ha aggiunto che Pretoria ha stanziato 1,2 miliardi di rand (circa 70 milioni di dollari) a favore di Necsa, con l’obiettivo di sviluppare capacità nucleari che consentano una produzione nazionale di 5,2 gigawatt. Il Sudafrica ospita attualmente l’unica centrale nucleare del continente, quella di Koeberg.


