L’Eritrea ha annunciato il ritiro dall’Autorità intergovernativa per lo sviluppo (Igad), accusando l’organizzazione regionale dell’Africa orientale di essere diventata uno strumento contro alcuni Stati membri, tra cui Asmara. In una nota, il ministero degli Esteri eritreo ha affermato che l’Igad si sarebbe progressivamente allontanata dai suoi principi fondativi, mancando di contribuire in modo credibile alla stabilità e alla cooperazione regionale.
La decisione arriva in una fase di crescente tensione con l’Etiopia, alimentata da scambi di accuse e da un clima di deterioramento dei rapporti bilaterali, che riaccende i timori di un possibile nuovo conflitto tra i due Paesi del Corno d’Africa. Secondo Asmara, l’Igad non offrirebbe più alcun valore strategico e avrebbe di fatto perso il proprio mandato.
In risposta, l’Igad ha respinto le accuse, sostenendo che l’Eritrea non avrebbe partecipato in modo significativo alle riunioni né ai processi di riforma dell’organizzazione dalla sua riammissione nel 2023. L’organismo regionale ha sottolineato come il limitato coinvolgimento eritreo abbia inciso negativamente sulla possibilità di un dialogo costruttivo all’interno del blocco.
Il ritiro si inserisce in un contesto di frizioni di lunga data, legate alle accuse eritree secondo cui l’Igad avrebbe assunto posizioni favorevoli all’Etiopia nelle dispute regionali. Sullo sfondo restano le controversie sull’accesso al Mar Rosso, le questioni legate alla sovranità eritrea e una storia di conflitti che hanno ripetutamente destabilizzato il Corno d’Africa.


