Il giornalista maliano Seydou Oumar Traoré, direttore di Radio Baoulé, è stato condannato ieri a sei mesi di carcere e al pagamento di una multa di un milione di franchi Cfa (circa 1.500 euro). Lo riportano i media maliani.
Il tribunale dell’Unità nazionale per la criminalità informatica lo ha ritenuto colpevole di aver insultato un capo di Stato straniero, nello specifico il presidente della Guinea Mamadi Doumbouya, attraverso commenti pubblicati in un video postato sui social media.
Il video di Traoré è stato ampiamente condiviso sui social: nelle immagini si vede il giornalista parlare dei presunti legami tra le autorità guineane e i gruppi armati che operano nella regione del Sahel-Sahara, parole che gli sono costate la condanna. Secondo l’accusa, le sue dichiarazioni hanno danneggiato l’immagine di un leader straniero, il che costituisce una violazione del codice penale maliano.
Seydou Oumar Traoré era stato arrestato il 25 maggio al suo arrivo all’aeroporto internazionale Modibo Keita di Bamako, di ritorno da una missione a Kidal con una delegazione ufficiale a seguito di una visita del ministro della Difesa maliano.
Non è la prima volta che il giornalista maliano affronta procedimenti giudiziari: nel novembre 2020 Traoré fu per alcuni commenti ritenuti critici nei confronti del sistema giudiziario maliano durante una trasmissione radiofonica, un caso che all’epoca suscitò forti reazioni e polemiche sulla stampa nazionale. Questa nuova condanna giunge in un contesto in cui le autorità maliane hanno assunto una posizione più dura nei confronti di contenuti ritenuti sovversivi o dannosi e negli ultimi mesi, Bamako ha emesso numerosi avvertimenti contro la disinformazione e i commenti percepiti come lesivi dell’ordine pubblico.



