Sono state chiarite ufficialmente dagli avvocati dello Stato ciadiano le motivazioni dietro l’arresto dell’oppositore politico Succes Masra. Il presidente del partito I Trasformatori è accusato di incitamento all’odio etnico, ed è ritenuto moralmente responsabile delle violenze avvenute a Mandakao il 15 maggio, concluse con oltre 40 morti. Un messaggio audio attribuito al signor Masra, ampiamente diffuso sui social media, avrebbe alimentato le tensioni che hanno portato all’attacco contro i civili fulani.
Gli avvocati denunciano la persistente retorica d’odio e affermano che sono in corso procedimenti legali. La Procura ha aperto un’indagine giudiziaria, affidandola al 3° ufficio inquirente. Pur riaffermando la presunzione di innocenza dell’imputato, il collettivo respinge ogni tentativo di manipolazione politica o mediatica del caso.
La difesa e l’entourage di Masra negano le accuse, ricordando he l’audio incriminato risale al 2023 e che si trattava di un messaggio riferito al diritto all’autodifesa in caso di attacco. Ricordano che le violenze intercomunitarie in Ciad sono ricorrenti da anni e che non è mai stata trovata una soluzione. Sottolineano che l’audio che ha dato inizio all’inseguimento è stato trasmesso da un agente dell’agenzia della sicurezza agli investigatori della polizia il 6 maggio, otto giorni prima degli scontri del 14 maggio. Masra è stato arrestato il 16 maggio.
L’arresto dell’oppositore politico sta avendo una forte eco mediatica e solleva accese polemiche, in un contesto di dominazione del potere da parte dello schieramento del presidente Mahamat Deby, successore del padre alla presidenza, e di quattro decenni di monocolore politico.



