Djeukam Tchameni, leader del Mouvement pour la démocratie et l’interdépendance (Mdi), partito di opposizione del Camerun, è stato formalmente incriminato dal tribunale militare di Yaoundé per minaccia alla sicurezza dello Stato.
Il leader politico è stato arrestato il 24 ottobre a Douala nella fase post-elettorale. Secondo le autorità, durante le perquisizioni nella sua abitazione sarebbero stati trovati armi, munizioni, documenti falsi, contanti e strumenti utilizzati per legittimare presunte irregolarità elettorali, sebbene molti osservatori ritengano queste prove poco credibili.
Un ordine simile era stato spiccato anche nei confronti dell’alleato Anicet Ekane, deceduto recentemente durante la detenzione. Tchameni ed Ekane avevano fondato la piattaforma politica Unione per il cambiamento 2025, sostenendo pubblicamente il candidato Issa Tchiroma Bakary alle presidenziali di ottobre 2025, dichiarando anticipatamente la sua vittoria e alimentando così contestazioni nei confronti del risultato ufficiale.
L’incriminazione di Tchameni include accuse di propagazione di false notizie, ribellione e violazioni del codice penale camerunese, con la detenzione preventiva fissata inizialmente a sei mesi, rinnovabili due volte. La vicenda ha suscitato preoccupazioni nell’opinione pubblica e a livello internazionale, poiché molti denunciano l’uso della giustizia militare per reprimere avversari politici e un clima repressivo che rischia di soffocare il dissenso. Al momento Tchameni resta in custodia, e il suo caso, insieme alle tensioni post-elettorali, continuerà a pesare sulla stabilità politica del Camerun nei prossimi mesi.



