Apiwe Nxusani-Mawela: la pioniera della birra artigianale in Sudafrica

di claudia
Apiwe Nxusani-Mawela

a cura di Claudia Volonterio

In Sudafrica, la pioniera della birra artigianale Apiwe Nxusani-Mawela forma giovani donne nere per trasformare un’industria dominata dagli uomini, all’insegna dell’innovazione e della valorizzazione delle radici africane.

A Johannesburg, Sudafrica, c’è una scuola speciale e inclusiva dove si insegna l’arte della birra. Gli studenti dei corsi sono già laureati in discipline come ingegneria e chimica, ma intendono ottenere una qualifica in più necessaria per conquistare la fiorente industria birraia dei Paese. Alla base di questa iniziativa, riporta AP news, c’è l’intuito e il talento di Nxusani-Mawela, ritenuta la prima donna nera in Sudafrica a possedere un birrificio artigianale, un traguardo importante in un settore dominato dagli uomini. Il suo intento oggi è quello di aprire l’industria della birra in Sudafrica a più persone nere e a più donne.

Nella Brewsters Academy si insegna tutto quello che c’è da sapere su questa bevanda amata in tutto il mondo a tredici studenti neri, molti dei quali sono donne. Il programma prevede lo studio di birre nazionali e internazionali e sei mesi di apprendistato.

Laureata in microbiologia, Nxusani-Mawela ha iniziato a produrre birra per caso nei primi anni Duemila, dopo aver partecipato a una giornata di orientamento presso la Rand Afrikaans University ed essere rimasta affascinata dalla scienza della produzione della birra. I primi tentativi li ha svolti in occasioni di eventi famigliari, dove in Sudafrica si è soliti bere la birra tradizionale chiamata umqombothi. Il salto professionale è arrivato nel 2007. Ha acquisito esperienza presso la South African Breweries, dove è rimasta per circa 18 mesi, esperienza che le ha fatto ottenere il titolo di birraia. Volendo però approfondire e studiare al meglio il patrimonio culturale che si cela dietro questa celebre bevanda, si è poi iscritta a un nuovo corso di studi offerto da FoodBev. In questa occasione ha ottenuto un importante traguardo: è diventata la prima persona in Sudafrica a conseguire il diploma in in Clear Fermented Beverages (Bevande Fermentate Chiare), riporta il Sunday Times.

Apiwe Nxusani-Mawela si è resa conto fin da subito del grande potenziale di questa bevanda che unisce cultura, imprenditoria e scienza. Il suo motto: “Essere la prima donna nera a possedere un birrificio in Sudafrica non deve significare essere anche l’ultima” l’ha accompagnata in questi anni e fatta diventare maestra birraia. L’obiettivo di aprire le porte del mercato a più donne è un ritorno alle origini per lei, più che un nuovo orizzonte. Come riporta ad AP news una sua studentessa, tradizionalmente nella cultura africana sono state le donne a produrre la birra, poi diventata un settore dominato dagli uomini.

Un’altra particolarità dell’arte della birra insegnata nel birrificio di Nxusani-Mawela è la valorizzazione delle conoscenze africane e delle materie prime locali – come il rooibos o la marula – per produrre quella artigianale “made in Africa”. Un patrimonio da tramandare alle prossime generazioni. La sua birra nominata Wild African Soul e creata insieme a Soul Barrel Brewing, è un esempio di eccellenza e si è aggiudicata l’African Beer Cup 2025. Nel 2019ha guidato il processo per la realizzazione di “Bold Brew”, una birra in edizione limitata ideata e prodotta da donne e lanciata in occasione della Giornata Internazionale della Donna.

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