Il re Mohammed VI del Marocco ha sollecitato un’accelerazione delle riforme per la creazione di posti di lavoro giovanile, il miglioramento dei servizi pubblici e la riduzione delle disparità regionali. Il monarca ha pronunciato il discorso venerdì sera, in occasione dell’apertura del Parlamento. Pur non facendo alcun riferimento diretto al recente ciclo di proteste guidate dai giovani che chiedono migliori servizi sanitari, istruzione e la fine della corruzione, il Re ha chiesto un “ritmo di attuazione più rapido” per i programmi di sviluppo locale già avviati.
Nel suo discorso, il sovrano ha indicato la coesione territoriale e la giustizia sociale come priorità strategiche, affermando che “il livello del sviluppo locale è il vero specchio del progresso del Marocco”. Ha richiesto un’attenzione speciale alle aree più vulnerabili, in particolare le regioni montane e le oasi.
Il Marocco, infatti, ha visto la povertà scendere al 6,8% nel 2024, ma le aree rurali e montuose mantengono livelli di disagio superiori alla media. L’obiettivo è accelerare il progresso nei settori dell’istruzione e della sanità, cruciali per la popolazione giovanile, il cui tasso di disoccupazione raggiunge il 35,8% (12,8% il dato nazionale).
Il discorso di Mohammed VI è giunto all’indomani di nuove manifestazioni guidate dal collettivo giovanile Gen Z 212, che aveva aveva annunciato una sospensione delle proteste per la giornata di apertura del Parlamento ma al tempo stesso anche smentito le voci di un esaurimento della mobilitazione. Il collettivo aveva precedentemente diffuso una “tabella di marcia” con richieste specifiche, tra cui lo scioglimento del governo, una lotta più incisiva contro la corruzione, e riforme urgenti della sanità e dei programmi scolastici. Nonostante l’esecutivo avesse ribadito l’invito al dialogo, i manifestanti si sono rivolti direttamente al re, chiedendo il suo intervento. Oltre 6.500 cittadini e figure pubbliche hanno firmato una lettera aperta indirizzata a Mohammed VI a supporto di queste richieste.


