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Edizione del 30/03/2023

© Rivista Africa
Editore: Internationalia srl
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Rivista Africa
La rivista del continente vero
Tag:

rifiuti

    TAXI BROUSSE

    I volontari di Durban

    di claudia 7 Maggio 2022
    Scritto da claudia

    di Federico Monica

    Frane, crolli, quartieri distrutti o isolati: le ferite della drammatica alluvione che ha colpito il capoluogo della regione africana del kwaZulu-Natal sono ancora evidenti, ma fra le montagne di detriti che ricoprono le spiagge rifioriscono la solidarietà e l’impegno civile di molti residenti impegnati in prima persona a ripulire la città dai rifiuti.

    Decine di persone in pettorina gialla e spessi guanti di gomma si aggirano lungo la spiaggia di Durban, nei pressi della foce del fiume Umgeni, là dove solitamente gruppi di surfisti trascorrono i pomeriggi in attesa dell’onda giusta. Il magnidicente stadio alle loro spalle e gli imponenti grattacieli della downtown sembrano lontanissimi, quasi nascosti da enormi cumuli di rifiuti in cui tronchi d’albero levigati dalla furia delle acque si alternano a plastiche di ogni sorta, pezzi di lamiera, carcasse di animali, stracci, addirittura un’autocisterna arrivata da chissà dove.
    È il liberation day, la festa nazionale che celebra la nascita del nuovo Sudafrica post-apartheid, ma la città non ha molta voglia di festeggiare: la memoria della disastrosa alluvione che ha colpito la regione del kwa Zulu-Natal fra l’undici e il tredici aprile causando almeno 435 vittime e oltre 50 dispersi è troppo viva.

    L’acqua ha travolto ogni cosa: township e insediamenti informali, strade, aree residenziali, infrastrutture strategiche come il porto, lo scalo ferroviario e la raffineria. Le onde dell’oceano ributtano a riva giorno dopo giorno montagne di rifiuti trascinati fino al mare dalla corrente, frammenti di vite quotidiane travolte e devastate in pochi attimi.
    Al posto dei tradizionali barbecue che punteggiano il seafront della città ecco però che centinaia di persone si ritrovano per ripulire palmo a palmo le spiagge, un modo diverso di celebrare la festa nazionale e non solo. Dai giorni del disastro infatti si contano ormai a decine i “cleanup”: eventi organizzati da volontari o associazioni di vario tipo in cui giovani e meno giovani, ambientalisti o sportivi, persone comuni e docenti universitari, Durbanians o expats lavorano fianco a fianco per la propria città. “Raccogliamo soprattutto la plastica, il metallo e gli oggetti pericolosi come le batterie, separandoli in grandi sacchi in modo che possano essere smaltiti in discarica” racconta Andhile, un giovane volontario, nel mentre la strada si affolla di camionette della polizia: sta per arrivare proprio lì la ministra dell’ambiente ma a lui e al suo gruppo interessa poco delle passerelle politiche.

    Poco più giù, di fronte alla piazza monumentale in cui la Kaseme street raggiunge il mare, la spiaggia brulica di ragazzi e ragazze interamente vestiti di rosso brillante. Le scritte stampate a caratteri cubitali sulle magliette e sui cappellini indicano che si tratta dei giovani atleti del Summerfields Dynamos, una squadra di calcio della seconda serie nazionale.
    “Ogni tanto ci alleniamo proprio su questa spiaggia, ci sembrava il minimo dare una mano in prima persona” racconta uno dei responsabili della società mentre i ragazzi più giovani si scattano selfie sorridenti con i sacchi neri sulle spalle.
    In mezzo a tanta distruzione questi piccoli gesti apparentemente così semplici sono veri e propri bagliori di speranza. Ma l’impegno di individui e associazioni non basta: oltre a rimboccarsi le maniche è necessario anche interrogarsi sulle cause e sulle responsabilità del disastro.

    “Quelle dei beach cleanup sono ottime iniziative, soprattutto per la sensibilizzazione dei giovani sui temi ambientali, ma attenzione: non possono sostituirsi alle doverose attività di smaltimento rifiuti da parte delle istituzioni, specialmente della municipalizzata di Durban, troppo spesso assente e inefficiente” precisa la professoressa Cristina Trois, ingegnere ambientale responsabile del settore rifiuti e cambiamenti climatici dell’Università del kwaZulu-Natal.
    “La vera sfida per la città è implementare una sistematica raccolta differenziata” prosegue la professoressa Trois “soprattutto nelle townships e nelle aree informali che oggi sono escluse dai servizi di raccolta municipali e che di conseguenza sono fra le cause principali dell’arrivo in mare di montagne di rifiuti, soprattutto dopo eventi piovosi estremi come le ultime inondazioni”.

    È quasi mezzogiorno, le magliette colorate continuano instancabili a lavorare sulla spiaggia, sui gruppi WhatsApp e Facebook arrivano già le date dei prossimi appuntamenti, la voglia di prendersi cura della propria città torna a farsi sentire anche se i problemi a monte rimangono. Riuscirà questo entusiasmo a contagiare finalmente anche le istituzioni?

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    7 Maggio 2022 0 commento
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  • NEWS

    Tunisia: crisi rifiuti Sfax, i commercianti annunciano stop al pagamento delle tasse

    di Enrico Casale 22 Novembre 2021
    22 Novembre 2021

    L’Unione regionale del commercio e dell’industria di Sfax ha annunciato la sua decisione di sospendere il pagamento delle tasse se lo Stato non troverà soluzioni rapide per risolvere la crisi…

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  • FOCUS

    Rifiuti italiani ancora fermi in Tunisia, serve soluzione urgente

    di Celine Camoin 20 Luglio 2021
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    Serve una rapida risoluzione della spinosa vicenda dei rifiuti spediti in Tunisia nel 2020 da un’azienda italiana e che da più di un anno marciscono in centinaia di container in…

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  • NATURANEWS

    Senegal: traffico illegale rifiuti, maxi multa a nave tedesca

    di Valentina Milani 25 Maggio 2021
    25 Maggio 2021

    La dogana senegalese ha colto in flagrante all’inizio di maggio la nave Hansa Neuburg, appartenente al colosso marittimo tedesco Hapag-Lloyd, mentre stava cercando di introdurre fraudolentemente 25 container pieni di rifiuti di plastica, provenienti dalla Spagna.

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  • NEWS

    Angola, a Luanda è (anche) emergenza rifiuti

    di Stefania Ragusa 15 Febbraio 2021
    15 Febbraio 2021

    Nella capitale, da più di tre settimane, il servizio di raccolta dei rifiuti è stato sospeso e la spazzatura è ammucchiata per strada, con problemi logistici e rischi per la salute pubblica.

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  • ECONOMIA

    Senegal | Nuova legge per ridurre uso della plastica

    di Redazione InfoAfrica 2 Marzo 2020
    2 Marzo 2020

    Entrerà in vigore il 20 aprile prossimo una nuova legge sulla “gestione responsabile dei rifiuti di plastica” che mira a ridurre l’incidenza delle materie plastiche sull’ambiente in Senegal. La nuova…

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  • AFRICA TV - VIDEO

    Ghana | La geenna tossica della nostra tecnologia

    di Pier Maria Mazzola 22 Febbraio 2020
    22 Febbraio 2020

    Qualcuno vuol dare un’occhiata per vedere dov’è finito il suo ultimo smartphone fuori moda o il televisore guasto? Auguriamoci che non si trovi ad Agbogbloshie, la più grande discarica di…

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  • LO SCATTO

    Ghana: roghi nella discarica

    di Valentina Milani 27 Settembre 2018
    27 Settembre 2018

    Ghana: Agbogbloshie, una delle più enormi discariche al mondo di rifiuti elettrici ed elettronici, è un inferno per chi ci lavora e ci vive accanto. Ora il governo di Accra vuole bloccare l’importazione di elettrodomestici dannosi.

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  • LO SCATTO

    Ghana: rifiuti hi-tech

    di Valentina Milani 6 Settembre 2018
    6 Settembre 2018

    Lavoratori della discarica di Agbogbloshie, in Ghana, si riparano in rifugi di fortuna realizzati con carcasse di televisioni, isolanti, pezzi di frigoriferi.

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  • NEWS

    Etiopia – I rifiuti produrranno energia

    di Enrico Casale 21 Agosto 2018
    21 Agosto 2018

    L’Etiopia ospiterà il primo impianto che trasformerà l’immondizia in energia elettrica. La struttura è stata inaugurata nel fine settimana alla presenza del presidente Mulatu Teshome e di altri funzionari di alto livello…

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