L’azienda francese Areva S.a., del leader del nucleare Orano, sarà processata per aver sottovalutato la minaccia terroristica 15 anni fa, nel corso del rapimento di cinque cittadini francesi, un cittadino malgascio e un cittadino togolese nei pressi della miniera di uranio di Arlit, in Niger.
I giudici istruttori parigini hanno rinviato a giudizio il gigante nucleare per lesioni colpose causate da goffaggine, negligenza, disattenzione o mancato rispetto di un dovere di diligenza e sicurezza imposto dalla legge o dai regolamenti, con conseguente incapacità totale di lavorare per più di tre mesi, come appreso ieri dall’Agence France Presse (Afp) da fonti a conoscenza del caso. L’azienda è quindi sospettata di essere stata, nel 2010, in parte responsabile del rapimento di cinque cittadini francesi da parte di al-Qaeda.
Orano non desidera rilasciare dichiarazioni, ha dichiarato all’Afp l’avvocato del gruppo francese, Marion Lambert-Barret. “È inaccettabile constatare che, nonostante i numerosi avvertimenti portati all’attenzione di Areva, non sia stato seriamente attuato nulla per proteggere i dipendenti nei siti”, ha reagito Olivier Morice, avvocato di uno degli ex ostaggi, Pierre Legrand, che ha presentato una denuncia nel 2013.
Nella notte tra il 15 e il 16 settembre 2010, cinque cittadini francesi – Françoise e Daniel Larribe, Pierre Legrand, Marc Feret e Thierry Dol – un cittadino malgascio, Jean-Claude Rakotoarilalao, e un cittadino togolese, Alex Awando, sono stati rapiti ad Arlit da uomini armati. Dopo cinque mesi di prigionia, il 25 febbraio 2011, Françoise Larribe, malata, fu liberata insieme ai dipendenti malgasci e togolesi. Gli ultimi quattro ostaggi furono liberati il 29 ottobre 2013, dopo 1.139 giorni di detenzione nel deserto del Sahel.
Areva S.a., la società spin-off per le attività ad alto rischio di Areva, ristrutturata nel 2016, è stata rinviata a giudizio. La ristrutturazione ha comportato il trasferimento delle attività relative al combustibile nucleare a Orano, che è un testimone assistito dall’esito di questa indagine e pertanto non sarà processato.


