Il Ruanda lascia la Comunità economica degli Stati dell’Africa centrale

di claudia

 Il governo ruandese ha annunciato sabato il suo ritiro dalla Comunità economica degli Stati dell’Africa centrale (Ceeac). L’annuncio è stato diffuso attraverso una dichiarazione ufficiale pubblicata a margine del 26º vertice dei capi di Stato e di governo dell’organizzazione, tenutosi a Malabo, in Guinea Equatoriale.

Nella dichiarazione, Kigali accusa la Repubblica Democratica del Congo (Rdc) di manipolare il funzionamento dell’organizzazione regionale, con la complicità di alcuni Stati membri, in violazione dei principi fondanti della Ceeac. Il ministero degli Affari esteri ruandese fa riferimento in particolare a una “violazione deliberata” dell’articolo 6 del trattato istitutivo, relativo alla presidenza di turno dell’organizzazione: secondo Kigali, il suo diritto ad assumere la presidenza è stato ignorato a favore della Rdc durante la sessione ordinaria del 6 giugno. Il comunicato ricorda inoltre che il Ruanda era già stato escluso dal 22º vertice, tenutosi nel 2023 a Kinshasa. Kigali ritiene che il silenzio degli altri membri della Ceeac di fronte a questi episodi costituisca un “fallimento collettivo” dell’organizzazione nel far rispettare le proprie regole interne.

Considerando che la sua adesione alla Ceeac “non è più di interesse alla luce dell’attuale funzionamento” dell’organizzazione, Kigali ha dichiarato di non riconoscerne più l’autorità: “Il Ruanda non ha altra scelta che ritirarsi definitivamente”, conclude il comunicato ufficiale.

Istituita nel 1983, la Ceeac riunisce undici Stati dell’Africa centrale. Sebbene finora non vi sia stata una reazione ufficiale da parte dell’organizzazione, Kinshasa ha risposto tramite il suo portavoce, Patrick Muyaya, definendo l’annuncio di Kigali “pretestuoso”, accusandolo di invocare “l’inviolabilità dei confini” pur “violando l’integrità territoriale” della Rdc.

La decisione del Ruanda di ritirarsi dalla Ceeac sta provocando nuove tensioni diplomatiche tra Kinshasa e Kigali: i negoziati tra le due parti per giungere a un accordo sulla crisi di sicurezza nell’est della Rdc sono già in stallo. Secondo quanto riportato da Radio Okapi, questa settimana esperti ruandesi e congolesi sono attesi a Washington per discutere un documento congiunto, in vista di un incontro tra i ministri degli Esteri — due passaggi fondamentali per arrivare alla possibile firma di un accordo di pace tra i presidenti Félix Tshisekedi e Paul Kagame. Anche a Doha, in Qatar, dove è in corso un tavolo di colloqui tra il governo congolese e i ribelli dell’M23, mediato dal Qatar, il processo negoziale rischia di arenarsi. 

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