Il presidente della Guinea, Mamadi Doumbouya, è francese: lo sostiene, dicendo di averne scoperto la prova a lungo nascosta, il giornalista francese Thomas Dietrich, specializzato nei contenuti sulla Françafrique, ovvero i legami opachi tra Francia e le sue ex colonie in Africa.
In un video che sta girando su Youtube e TikTok, Dietrich afferma che il segreto del militare golpista guineano, al potere dal 2021 a Conakry, è stato particolarmente ben tenuto. Afferma inoltre di essersi visto rifiutare l’accesso a documenti di stato civile da parte dell’amministrazione francese.
La prova della cittadinanza di Doumbouya, Dietrich la trova in un atto d’acquisto di un modesto bene immobiliare in un villaggio del sud della Francia, nel 2020. L’atto, di cui il giornalista mostra l’immagine, riporta che gli acquirenti, la coppia sposata Mamadi Doumbouya, nato a Kankan il 5 dicembre 1984, e Lauriane Darboux, nata ad Arles il 22 luglio 1985, sono entrambi cittadini francesi. La coppia, all’epoca, risiedeva in un alloggio della gendarmeria francese a Crest, in Francia, assegnato alla moglie. Entrambi erano residenti fiscali in Francia.
Come sottolinea il giornalista investigativo, non solo il segreto della cittadinanza francese sminuisce il ritratto di leader sedicente panafricanista, ma rende il presidente guineano responsabile davanti alle giurisdizioni francesi. Ed è proprio in Francia in questi giorni che una denuncia è stata sporta per la sparizione di due attivisti guineani della società civile. Altri casi sarebbero pendenti, sempre in Francia, per la scomparsa di altre persone nel 2022.
Dietrich sostiene che Doumbouya non è altro che una pedina di Parigi in Africa e che ha l’intenzione di rimanere al potere dopo la fine della transizione, tradendo tutte le promesse fatte al popolo di Guinea. Dopo il colpo di Stato del 2021 contro Alpha Condé, Mamadi Doumbouya aveva promesso di rendere il potere ai civili entro il 31 dicembre 2024. Tuttavia la promessa non è stata mantenuta, così come non può essere dato per scontato che deciderà di rispettare l’impegno a non candidarsi alle prossime elezioni presidenziali. Infatti Thomas Dietrich sostiene che Doumbouya ha fatto inserire nel progetto di Costituzione la possibilità per il presidente di avere una doppia cittadinanza.



