La procura del tribunale di Algeri ha chiesto una condanna a 10 anni di reclusione per lo scrittore franco-algerino Boualem Sansal, durante il processo d’appello apertosi nei giorni scorsi. Il verdetto è atteso per martedì 1° luglio. Lo riportano diversi media francofoni.
Sansal, 80 anni, era già stato condannato il 27 marzo 2025 a cinque anni di carcere e a una multa di 500.000 dinari algerini (circa 3.500 euro) dal tribunale correzionale di Dar El Beida, alle porte di Algeri, con l’accusa principale di “attentato all’unità nazionale”.
A questa imputazione se ne aggiungono altre, tra cui “oltraggio a pubblico ufficiale”, “pratiche atte a nuocere all’economia nazionale” e “detenzione di video e pubblicazioni che minacciano la sicurezza e la stabilità del Paese”. Le autorità algerine gli contestano in particolare dichiarazioni rilasciate al media francese di estrema destra Frontières, in cui avrebbe sostenuto che l’Algeria ha ereditato dalla colonizzazione francese territori che in precedenza appartenevano al Marocco.
La vicenda ha sollevato numerose reazioni internazionali. Tra i sostenitori di Sansal figurano lo scrittore algerino Yasmina Khadra e il parlamentare francese Gabriel Attal. A gennaio, anche il presidente francese Emmanuel Macron aveva chiesto la liberazione dell’autore, sottolineando il valore della libertà di espressione.
Arrestato all’aeroporto di Algeri nel novembre 2024, Sansal è detenuto nel carcere di Koléa, dopo ripetuti trasferimenti tra l’istituto penitenziario e l’ospedale della capitale, a causa delle sue condizioni di salute. Il suo legale, François Zimeray, ha rivolto un appello al presidente Abdelmadjid Tebboune affinché “dia prova di umanità”, affiancato dall’editore Gallimard che denuncia il deterioramento fisico dello scrittore.
Il caso si inserisce in un contesto di tensioni diplomatiche tra Parigi e Algeri, inaspritesi negli ultimi mesi anche su temi legati alla memoria coloniale e alla libertà di stampa.