Il famigerato criminale nigeriano Bello Turji, uno dei leader dei gruppi armati che i media nigeriani definiscono “banditi”, ha confermato che sarebbero in corso negoziati per porre fine alla violenza e all’insicurezza nello Stato settentrionale della Nigeria di Zamfara e in altre parti della regione nord-occidentale.
All’inizio di agosto, almeno 70 persone sono state rapite dai gruppi armati e almeno 11 avrebbero perso la vita in un primo raid nella municipalità remota di Sabongarin Damri, nel nord della Nigeria. Gli autori sarebbero i della banda armata agli ordini di Turji, dedita al banditismo e al rapimento a scopo estorsivo, che come sempre sono arrivati sul posto a bordo di motociclette e con le armi in mano. Molti dei morti rimasti a terra erano donne e bambini. Gli aggressori, specifica una ricostruzione di Isa Sani, un residente citato dall’agenzia Reuters, hanno aperto il fuoco mentre entravano nel villaggio, nello stato di Zamfara, “sparando a caso prima di rapire le nostre figlie e i nostri bambini. Ad oggi non abbiamo più avuto notizie di loro. Ovunque è silenzio”.
Nei giorni successivi a questo attacco sono arrivate sul posto le forze di sicurezza nigeriane ma il deterrente non ha funzionato e, due giorni dopo, un altro rapimento di massa fatto con le armi in mano, e lasciando parecchi morti a terra, ha colpito nuovamente la stessa comunità. In un altro raid, questa volta notturno e svolto in cinque villaggi, almeno altre 45 donne sono state rapite dagli uomini di Turji. L’assalto a Sade, Tungar Tsalle, Tungar Sodangi e Tungar Musa Dogo è durato fino all’alba.
Un terzo attacco, avvenuto l’8 agosto nel villaggio di Adabka, distretto di Bukkuyum, sempre a Zamfara, ha causato la morte di 13 civili, tra cui due agenti di polizia e 11 membri delle Forze di autodifesa popolari, una milizia locale. Secondo diverse testimonianze citate dai giornali nigeriani, i banditi hanno rapito diversi abitanti del villaggio (non è stato quantificato il numero) e poi hanno teso un’imboscata alla polizia e ai miliziani che cercavano di inseguirli.
La questione dell’insicurezza, in Nigeria, tocca da vicino milioni di persone. La polizia ha arrestato 2.109 criminali e liberato 175 vittime di rapimenti da presunti banditi nelle regioni nordoccidentali e centrali nel periodo che va da aprile a luglio. Negli ultimi anni i gruppi armati hanno ucciso centinaia di persone e rapito migliaia di persone a scopo estorsivo in tutto il nord-ovest della Nigeria e nonostante la presenza militare nella regione dal 2015 e la creazione di una milizia due anni fa con il sostegno delle autorità di Zamfara, gli attacchi continuano. Le autorità federali e regionali hanno firmato accordi di pace con i banditi, ma questi sono stati ripetutamente violati.
“Ci sono più di 5.000 banditi nascosti nelle foreste vicine che continuano a terrorizzare le nostre comunità” ha dichiarato ai media locali il parlamentare dello stato di Zamfara Hamisu Faroo, citando l’ultimo attacco e lamentando il fatto che, dall’8 agosto, le autorità non sono ancora riuscite a recuperare nemmeno i corpi dei morti ammazzati: “I banditi sono rimasti nella foresta” ha detto Faroo.


