Il capo della giunta militare al potere in Guinea, generale Mamadi Doumbouya, ha annunciato ufficialmente la sua candidatura alle elezioni presidenziali e lanciato la campagna elettorale. Lo riportano i media guineani, che confermano che lunedì Doumbouya ha presentato la sua candidatura, nell’ultimo giorno utile per farlo.
Vestito in abiti tradizionali e scortato dalla guardia presidenziale, il capo dello Stato si è recato alla Corte suprema per formalizzare la candidatura, un fatto politico che è anche una svolta decisiva nel processo di transizione avviato da quando è salito al potere, nel settembre 2021. La candidatura, a lungo discussa, è sostenuta da quella che pare essere un’ampia mobilitazione popolare e istituzionale, con numerosi movimenti civici, piattaforme regionali e associazioni, raggruppate in particolare all’interno del Synergie Gmd25, gruppi che ne avevano ripetutamente chiesto la candidatura.
L’Alleanza delle forze patriottiche (Afp) lo ha nominato candidato e così anche quasi tutti i 368 presidenti delle delegazioni speciali dei comuni rurali e urbani, che hanno ufficialmente appoggiato la sua candidatura: questi sostenitori ne citano “la leadership stabilizzatrice” e il ruolo nella “ricostruzione” del Paese.
La candidatura di Doumbouya avviene dopo la schiacciante vittoria del Sì nel referendum costituzionale dello scorso settembre, che ha permesso l’adozione di una nuova Legge fondamentale che ha aperto la strada all’organizzazione delle elezioni presidenziali. A ottobre, il governo ha annunciato che 51 nuovi partiti politici erano ora “certificati idonei al regolare esercizio delle attività politiche”, aggiungendosi alle 73 formazioni già convalidate a marzo, per un totale di 124 partiti autorizzati. Tra i partiti riabilitati c’è l’Ufr di Sidya Touré, mentre l’Ufdg di Cellou Dalein Diallo e l’Rpg dell’ex presidente Alpha Condé restano sospesi e i loro leader in esilio. La nuova Costituzione vieta alle persone di età superiore agli 80 anni di candidarsi alla presidenza, il che esclude di fatto diverse figure storiche dalla scena politica guineana.
Al 3 novembre, altre quattro candidature sono state registrate presso la Commissione elettorale, tra cui una sola donna: Lansana Kouyaté, ex primo ministro e leader del Pedn, Ousmane Kaba, ex ministro e deputato, presidente del Pades, Makalé Camara, presidente del Fan e, unica candidata donna, Faya Lansana Millimouno, capo del Blocco liberale.


