Secondo un report dell’organizzazione non governativa Acled, che monitora gli atti di violenza nelle zone di conflitto in tutto il mondo, sono almeno 22 i cittadini stranieri (non-maliani) che sono stati catturati e presi in ostaggio dal Gruppo di sostegno all’Islam e ai musulmani (Jnim, un’organizzazione affiliata ad al-Qaeda), negli ultimi sei mesi.
Secondo il report, il numero di stranieri rapiti dai jihadisti non è mai stato così alto: triste e tragico bilancio getta luce sia sulla situazione della sicurezza nel Paese sia sulla strategia dei jihadisti.
Tra maggio e ottobre dello scorso anno, almeno 22, ma forse anche 26, persone sono state prese in ostaggio dal Jnim e secondo Acled questa cifra è “quasi il doppio del precedente record del 2022”, quando furono rapiti 13 stranieri. Negli ultimi sei mesi, il Jnim ha catturato cittadini cinesi, indiani, egiziani, emiratini, iraniani, serbi, croati e bosniaci: alcuni sono stati rilasciati, ma non tutti e, in generale, sui rilasci c’è un’assoluta mancanza di chiarezza, in particolare per quanto riguarda i cittadini cinesi e indiani. Gli ostaggi sono stati generalmente catturati in siti industriali o minerari, perlopiù nel sud del Paese, e per la loro liberazione sono sempre stati pagati dei riscatti. A fine ottobre, almeno 50 milioni di dollari sono stati versati al Jnim (cifra che costituisce un record, almeno per gli standard del Mali nel mercato dei rapimenti a scopo estorsivo) in cambio di un ostaggio emiratino e dei suoi compagni, un pakistano e un indiano, che erano stati catturati e rilasciati contemporaneamente questo ex-generale emiratino membro della famiglia reale di Dubai.
Oltre agli stranieri, il Jnim tiene in ostaggio diverse decine di cittadini maliani: soldati, rappresentanti dello Stato o semplici civili, ma il numero è sconosciuto e la giunta militare o le autorità statali non hanno mai comunicato su questo aspetto. Secondo il ministro degli Esteri maliano Abdoulaye Diop “il cambiamento nel modus operandi dei terroristi” è “un segno del loro indebolimento”.


