È ormai vietato, in Mauritania, lanciare banconote durante matrimoni, ricevimenti e altri eventi sociali che si svolgono in luoghi dedicati a eventi in tutto il Paese. Lo ha deciso il Consiglio dei ministri con un decreto, comunicato dal ministro del Commercio, Zeineb Mint Ahmednah.
Durante la conferenza stampa settimanale del governo, il ministro ha descritto questa pratica come un comportamento illegale che sarà ora soggetto a sanzioni, sottolineando l’impegno delle autorità a regolamentare le attività negli spazi dedicati alle feste e a preservare la dignità e il valore della moneta nazionale.
Il ministro Mint Ahmednah ha inoltre rivelato che i responsabili delle sedi degli eventi saranno tenuti a firmare un apposito regolamento, redatto con un decreto congiunto dei Ministeri del Commercio e dell’Interno. Questo documento include disposizioni chiare che vietano il lancio di denaro e stabilisce le sanzioni applicabili in caso di inosservanza.
Il ministro ha infine ribadito la determinazione del governo a porre fine a qualsiasi pratica che leda i simboli nazionali o sia contraria alla legge, invitando i cittadini ad adottare comportamenti responsabili durante le celebrazioni e gli eventi sociali. Nei mesi scorsi, l’alto consiglio delle fatwa si era già espresso in merito, affermando che il lancio delle banconote è sinonimo di spreco e perdita di denaro, e una dimostrazione di atteggiamento presuntuoso.
Il gesto tradizionale di lanciare o spargere banconote su chi balla o su una coppia di sposi è chiamato comunemente “money spraying”. È un segno di gioia, benedizione e generosità: chi partecipa alla festa lancia il denaro per mostrare il proprio affetto, onorare gli sposi o gli ospiti d’onore e condividere la prosperità. È una forma di status symbol: mostrare di poter donare denaro pubblicamente è segno di successo economico e prestigio sociale. Tuttavia, in altri Paesi oltre alla Mauritania, come la Nigeria le autorità stanno cercando di regolarlo o vietarlo, invocando il rispetto della moneta nazionale e la necessità di contenere gli eccessi di ostentazione.


