Alla vigilia dell’annunciata firma di un accordo di pace tra i leader congolese e ruandese a Washington, i media congolesi riferiscono di gravi combattimenti tra i miliziani Wazalendo, alleati delle Forze Armate della Rd Congo (Fardc), e la ribellione dell’Afc-M23, supportata dall’esercito ruandese, nel Sud-Kivu, nell’est della Repubblica Democratica del Congo. Il bilancio di questi scontri proseguiti fino a ieri sera include almeno dieci civili uccisi dai bombardamenti a Kaziba e tre bambini nella città di Kamanyola. Diverse infrastrutture pubbliche, tra cui scuole e chiese, sono state distrutte, riferisce Radio Okapi. Tra le vittime figura anche un giornalista di una radio locale di Kamanyola.
Le vittime sono state colpite da bombe sganciate da posizioni non identificate, mentre infuriavano i combattimenti tra le parti in conflitto.
Rappresentanti della Repubblica Democratica del Congo e del Ruanda, insieme a Stati Uniti, Qatar, Togo (in qualità di facilitatore dell’Unione Africana) e Commissione dell’Unione Africana, hanno già firmato un accordo di pace il 27 giugno scorso a Washington. Domani è prevista la firma dello “storico accordo di pace” tra i presidenti Felix Tshisekedi e Paul Kagame, così come la firma di un accordo di integrazione regionale.
Su queste intesa pesano molti dubbi e riserve. Nulla è meno scontato della fiducia tra le due parti, mentre sul terreno, i combattimenti non si sono mai fermati. I ribelli dell’Afc-M23 sono ormai da mesi ai comandi in vaste aree del Nord-Kivu e del Sud-Kivu, dove controllano l’amministrazione territoriale e ampie risorse minerarie.


