Il governo sudanese si è riunito nella capitale Khartoum per la prima volta dall’inizio del conflitto scoppiato a metà aprile 2023. Al centro della sessione, presieduta dal primo ministro di transizione Kamil Idris e alla quale hanno partecipato i 22 ministri, vi è stato l’avvio di un cosiddetto “dialogo inclusivo sudanese-sudanese che non escluda nessuno”, con l’obiettivo di favorire la ripresa nazionale.
Nel corso della riunione, i ministri hanno discusso anche del rafforzamento delle relazioni estere attraverso la diplomazia ufficiale e pubblica e delle iniziative per il raggiungimento della pace nel Paese.
In conferenza stampa, Idris ha illustrato le priorità dell’esecutivo: ricostruzione post-bellica, rilancio economico, miglioramento della sicurezza per i cittadini, sostegno al rientro volontario di sfollati e rifugiati, potenziamento dei settori produttivi per aumentare la capacità nazionale. Il primo ministro ha inoltre confermato che il governo intende trasferirsi stabilmente a Khartoum nei prossimi mesi, dopo aver operato da Port Sudan, sulla costa orientale.
Il Sudan è ancora attraversato dagli scontri tra le Forze armate sudanesi (Saf) e le Forze di supporto rapido (Rsf), iniziati nell’aprile 2023. Secondo stime delle Nazioni Unite, il conflitto ha causato decine di migliaia di vittime e milioni di sfollati interni e rifugiati nei Paesi vicini, aggravando la crisi umanitaria.


