Il giovane cyberattivista ivoriano Ibrahim Zigui, presidente del movimento cittadino Patriotes 2.0, è detenuto al Polo penitenziario di Abidjan (ex Maca), senza che siano noti ufficialmente i termini della sua detenzione, né che sia ancora comparso davanti a un giudice istruttore. Il suo non è un caso isolato, ma uno dei sempre più numerosi casi di sparizione, detenzione abusiva, minacce, nei confronti militanti che si rivendicano vicini al partito dell’ex presidente ivoriano Laurent Gbagbo.
Lo ha detto ad Africa Rivista l’avvocato di Zigui, Sylvain Tapi, incaricato dai famigliari di sporgere denuncia contro ignoti dopo la scomparsa di Ibrahim, circa 25 anni, nella notte tra l’1 e il 2 settembre, dopo l’intrusione notturna e violenta di uomini a volto coperto nella sua abitazione, saccheggiata. Il caso ha suscitato preoccupazione nell’entourage e tra gli attivisti ivoriani, e continua a far discutere. Sebbene Zigui sia stato trovato in carcere dall’avvocato, cinque giorni dopo il suo rapimento, nessuna autorità giudiziaria ha comunicato sulla sua detenzione. Il procuratore, interpellato dalla sua famiglia, ha detto di non sapere nulla della faccenda. La domanda di liberazione sotto controllo giudiziaria presentata dal suo avvocato è stata respinta, per assenza di garanzie.
“Siamo di fronte a un caso di palese detenzione arbitraria. Zigui non è stato ancora sentito da alcun magistrato sul fondo della vicenda. Non sappiamo nemmeno chi siano gli individui che si sono introdotti nella sua abitazione per prelevarlo”, precisa l’avvocato Tapi. L’ipotesi è che contro Zigui vengano mosse accuse di appello all’insurrezione, complotto contro la sicurezza dello Stato e disturbo dell’ordine pubblico, a causa dei contenuti dei suoi interventi sui social.
“Osserviamo una preoccupante crescita di casi di arresti di persone che si rivendicano dell’opposizione, in particolare dell’ex presidente Gbagbo”, aggiunge Tapi, ricordando il caso di personalità legate al Ppa-Ci ad agosto, e incriminate per atti terroristici e complotto contro la sicurezza dello Stato. Un altro caso recente ancora, quello di otto militanti arrestati a Ziguisso, nel Lakota, e contro i quali non sono ancora stati resi noti i motivi dell’arresto. Il partito di Gbagbo afferma che una trentina dei suoi militanti sono stati arresati dal 1° agosto.
Il movimento Patriotes 2.0 (patrioti due punto zero) è un movimento apolitico, di cittadini, che denuncia le difficoltà quotidiane degli ivoriani, ma anche le derive delle autorità e delle istituzioni. “Pensiamo che quello che sta succedendo a Zigui, un difensore dei diritti umani, sia legato ai suoi contenuti in rete e alla sua influenza. Purtroppo, in questo periodo assistiamo a un aumento delle minacce e delle pressioni sui militanti che denunciano quello che non va nel Paese”, ha detto ad Africa il portavoce di Patriotes 2.0, Schadrack Lago. Sul rapimento del presidente del movimento, è stata sporta denuncia presso il Consiglio nazionale per i diritti umani.
Zigui aveva espresso critiche sulla candidatura per un quarto mandato consecutivo del presidente Alassane Ouattara. Aveva chiamato i cittadini a raggrupparsi per seguire il verdetto del Consiglio costituzionale sull’ammissione delle candidature (e di fatto, l’esclusione di vari leader dell’opposizione, tra cui Gbagbo). In uno dei suoi video, aveva anche denunciato il violento pestaggio di un giovanissimo venditore ambulante da parte di uomini armati agli ordini delle autorità, impegnate nel far sparire i piccoli commercianti irregolari dalle strade della capitale.
Il caso di Ibrahim Zigui mette in luce un clima di viva tensione e di pressione su una determinata opinione pubblica, che teme ora di esprimesti liberamente, a poco più di un mese dalle elezioni presidenziali.


