La riapertura dell’aeroporto di Goma, chiuso da quando i ribelli dell’Afc/M23 hanno preso il capoluogo del Nord Kivu nel gennaio 2025, sta al centro di un braccio di ferro tra il governo di Kinshasa e i ribelli, nonostante gli impegni presi a Doha per lavorare verso la pacificazione nell’est della Repubblica Democratica del Congo.
Durante la 67a riunione del consiglio dei ministri, il presidente Felix Tshisekedi ha incaricato il vice primo ministro e ministro dell’Interno, il ministro dei Trasporti e il vice primo ministro e ministro della Difesa nazionale di collaborare per stabilire le necessarie condizioni di sicurezza e logistiche alla riapertura dello scalo per motivi umanitari, secondo il giornale Actualité.cd.
Secondo il capo dello Stato, questo coordinamento deve integrare le raccomandazioni del Comitato internazionale della Croce Rossa, in particolare per quanto riguarda la protezione degli aerei, la circolazione del personale umanitario e le garanzie di sicurezza. “È previsto un rapporto periodico, tramite il primo ministro, sullo stato di avanzamento delle azioni intraprese”, ha dichiarato Tshisekedi
Immediata la reazione dell’Afc/M23, che ha definito la decisione “inaccettabile”. Per questo movimento politico-militare sostenuto dal Ruanda, Kinshasa non ha né la legittimità né il diritto di decidere sulla riapertura delle infrastrutture situate nelle aree sotto il suo controllo. “Il regime di Kinshasa non ha né la legittimità né il diritto di prendere in considerazione la riapertura di infrastrutture aeroportuali situate in territorio liberato che ha deliberatamente saccheggiato e sabotato. L’aeroporto può e sarà riaperto solo dall’Afc/M23, e non dal signor Tshisekedi Tshilombo o da chiunque altro”, ha dichiarato il movimento in una dichiarazione rilasciata domenica.
“Il regime di Kinshasa è l’unico responsabile delle sue azioni nei confronti degli stati confinanti e spetta a loro risolvere le loro controversie e i loro disaccordi senza coinvolgere la nostra organizzazione”, ha aggiunto la ribellione.
Dall’occupazione della città di Goma a fine gennaio 2025 da parte dei ribelli, l’aeroporto internazionale di Goma, come l’aeroporto di Kavumu a Bukavu, nel Sud Kivu, è inutilizzabile, nonostante le numerose e insistenti richieste di riapertura per facilitare la distribuzione degli aiuti umanitari, finora non sono stati compiuti progressi concreti.


