Zambia, polizia alla ricerca di due donne, colpevoli solo di volersi bene

di Enrico Casale
donne africane

In Zambia è caccia all’uomo. Anzi alla donna, a due donne. La polizia ha lanciato un appello affinché le gente che sa parli. Dia cioè indicazioni per trovare le colpevoli. La colpa delle due? Essere lesbiche ed essersi fatte riprendere in atteggiamenti intimi in un video che è poi diventato virale.

Gli agenti dell’unità che combatte il cyber crimine hanno avviato indagini su tutto il territorio nazionale perché la relazione tra due persone dello stesso sesso (uomini o donne) è punita dal codice penale. «Qualsiasi donna – è scritto nel codice – che, in pubblico o in privato, commette un atto di grave indecenza con una figlia o un’altra persona, e coinvolge una figlia o a un’altra persona in un atto di grave indecenza […] commette un crimine». Le pene sono particolarmente severe: da sette a quattordici anni a seconda della gravità.

Non è chiaro dove sia stato girato il video, ma le immagini mostrano le due donne in un posto che sembrava un pub. La portavoce della polizia Esther Katongo ha dichiarato che gli agenti useranno il pugno di ferro perché l’ordinamento: «punisce i reati innaturali e la diffusione di imagini che promuovono atti contro l’ordine naturale».

Lo Zambia come la maggior parte dei Paesi africani ha leggi che criminalizzano le unioni tra persone dello stesso sesso, nonostante negli ultimi anni siano nati gruppi che lottano per i diritti di gay, lesbiche e transgender.

Tanzania, Zimbabwe, Uganda e altri Paesi prevedono pene severe contro l’omosessualità e il lesbismo. Il Sudafrica è una delle rare eccezioni perché le relazioni omosessuali sono tutelate dalla legge.

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