Il Golfo di Guinea spiegato dall’antropologo Marco Aime

Una formidabile lezione su una regione ricca di storia e di cultura tenuta da uno dei massimi studiosi e narratori italiani dell’Africa

Il video riproduce la registrazione del seminario “Golfo di Guinea, la costa dell’oro e degli schiavi” tenuto da Marco Aime, antropologo e scrittore, 63 anni, professore di Antropologia culturale all’Università di Genova, considerato uno dei maggiori esperti di Sahel e Africa occidentale. 

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Il video integrale ha una durata di circa 10 ore ed è diviso in sezioni con titoli che evidenziano gli argomenti trattati in ciascun capitolo, facilitando la fruizione dei contenuti (per conoscere il programma dettagliato leggi, sotto, la presentazione)

Il seminario prende il via con un excursus storico-antropologico sulla regione che si affaccia sul Golfo di Guinea, che in passato venne chiamato Costa d’Oro e poi Costa degli Schiavi.
Una regione complessa, stretta fra deserto e oceano, che ha conosciuto lo sviluppo di importanti regni, alcuni dei quali fioriti grazie anche alla tratta degli schiavi, che ha pesantemente segnato queste terre.
Una regione che rappresenta anche il confine meridionale dell’avanzata islamica, arrestatasi lungo quella che viene definita la “linea del cavallo”.
Una regione ricca e affascinante dal punto di vista antropologico e culturale, abitata da popoli nobili e fieri che hanno saputo creare floride civiltà e modellare sistemi sociali complessi, capaci di creare coesione e sviluppo.
Qui è anche nato il vodu, religione tradizionale che ha poi “colonizzato” molte parti del continente americano come Haiti, Cuba, Brasile, ecc. Si cercherà di tracciarne i lineamenti principali e il ruolo sociale che esso riveste nelle società coinvolte, sfatando i molti luoghi comuni che sono stati costruiti intorno ad esso.
Sulle coste dell’Atlantico sono sorti nel tempo regni come il Dahomey (Benin) e quello Ashanti (Ghana) la cui fortuna si è costruita sul tragico commercio degli schiavi. La tratta, che strappò ai loro villaggi milioni di donne e uomini, sconvolse la storia dell’Africa intera e rivoluzionò quella delle Americhe.
Faremo alcuni approfondimenti sulle caratteristiche culturali e sociali di alcune etnie della regione e sui cambiamenti che hanno subito nel tempo.
Sul Golfo di Guinea si affacciano Paesi francofoni (Costa d’Avorio, Togo, Benin, Camerun) e anglofoni (Ghana, Nigeria, parte del Camerun), a causa del colonialismo. Le loro rispettive storie sono state condizionate dalle differenze di approccio coloniale di Gran Bretagna e Francia.
Questa regione ha prodotto grandi musicisti, ma anche e soprattutto tra i più importanti scrittori africani. Compiremo così un viaggio letterario attraverso le pagine di alcuni grandi autori locali come Chinua Achebe, Wole Soyinka (primo premio Nobel africano per la Letteratura) e Amadou Kourouma.
Infine, un approfondimento antropologico sul popolo dei Taneka che vive nella regione dell’Atakora.

Marco Aime

Antropologo e scrittore, 63 anni, professore di Antropologia culturale all’Università di Genova, è considerato uno dei maggiori esperti del Sahel in Italia. Ha condotto ricerche sul campo in vari Paesi dell’Africa occidentale, indagando trasversalmente il tema del viaggio, della differenza e dell’identità. Oltre a numerosi articoli scientifici, ha pubblicato favole per ragazzi, saggi e testi di narrativa.
Collaboratore della rivista Africa e di numerose altre testate, è autore di vari libri dedicati all’Africa: Diario DogonLa casa di nessuno. Mercati in Africa occidentaleL’incontro mancatoLe nuvole dell’AtakoraLe radici nella sabbiaTimbuctu. Ha vinto il Premio Chatwin e il Premio Albatros con il libro di racconti Taxi Brousse.
Tra i suoi ultimi lavori, segnaliamo: L’altro e l’altrove. Antropologia, geografia e turismo (Einaudi); La macchia della razza (Eleuthera); Antropologia (Egea); Una bella differenza (Einaudi); L’isola del non arrivo. Voci da Lampedusa (Bollati e Boringhieri); Senza sponda. Perché l’Italia non è più un paese di accoglienza (Utet); Contro il razzismo (Einaudi).