Turchia: trattative con Etiopia e Marocco per vendita droni

di Enrico Casale

Etiopia e Marocco stanno negoziando l’acquisto di droni dalla Turchia. Ad annunciarlo è l’agenzia stampa Reuters, secondo la quale i vertici delle forze armate di Addis Abeba e Rabat sarebbero rimasti bene impressionati dall’efficacia dei velivoli senza pilota che Ankara produce e ha impiegato in diversi teatri di guerra. Recentemente sono stati infatti dispiegati in combattimento in Siria, Libia e negli scontri tra Azerbaigian e Armenia nella regione del Nagorno-Karabakh, imprimendo una svolta tattico-strategica a tutti gli scontri.

Etiopia e Marocco hanno intensificato i piani per l’acquisto dei droni Bayraktar TB2, che è la versione di punta della produzione turca. Nei contratti che si stanno redigendo, secondo quanto riporta l’agenzia Reuters, potrebbero essere incluse anche garanzie per la fornitura di pezzi di ricambio e l’addestramento del personale etiope e marocchino che dovrà manovrare questi droni.

Secondo quanto riferito, il Marocco ha già preso in consegna il primo lotto di Bayraktar TB2 ordinato a maggio. Per quanto riguarda l’Etiopia, il programma non è così chiaro. Certamente Addis Abeba intende procurarsi questa tecnologia, ma le trattative, pur avviate, non sarebbero ancora in stato avanzato.

Tuttavia, i dati dell’Assemblea degli esportatori turchi mostrano che le esportazioni turche di attrezzature per la difesa e l’aviazione non specificate in Etiopia e Marocco sono aumentate notevolmente nel 2021. Il Marocco ha speso finora 78,6 milioni di dollari in accordi con la Turchia per componenti aeree quest’anno, inclusi 62 milioni di dollari a settembre, rispetto ai soli 402.000 dollari dello stesso periodo del 2020.

Nel frattempo, le vendite della Turchia all’Etiopia sono salite a 51 milioni di dollari nei primi tre mesi del 2021, in crescita rispetto ai 203mila dollari dell’anno precedente. Questi acquisti rischiano di irritare l’Egitto con il quale l’Etiopia ha relazioni assai tese legate al dossier della Grande diga del rinascimento etiope che Addis Abeba sta costruendo sul Nilo Azzurro. La vendita di armi all’Etiopia potrebbe rivelarsi un ostacolo negli sforzi di Ankara e del Cairo per normalizzare i loro legami che sono particolarmente tesi dal 2013 quando l’allora governo egiziano guidato dei Fratelli musulmani (legati alla Turchia) è stato rovesciato dall’attuale presidente Abdel Fattah al-Sisi.

L’Egitto ha chiesto aiuto agli Stati Uniti e ai paesi europei per congelare qualsiasi accordo sui droni turchi all’Etiopia, ha affermato Reuters, citando due fonti di sicurezza egiziane.
Una terza fonte egiziana ha detto all’agenzia di stampa che i due paesi avrebbero bisogno di chiarire la questione dei droni nei loro colloqui in corso.

Le esportazioni turche nei comparti dell’aviazione e della difesa hanno portato al Paese 2,1 miliardi di dollari quest’anno, con un aumento del 39% rispetto a 1,5 miliardi di dollari dell’anno scorso.

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