Tre giorni dopo le elezioni presidenziali del 12 ottobre in Camerun, la sede del partito al potere Rdpc a Dschang, nella regione occidentale, è stata data alle fiamme da manifestanti inferociti che chiedevano le dimissioni del presidente Paul Biya. La folla ha attaccato diversi simboli del potere e la sede dell’Elecam, la commissione elettorale, portando via documenti elettorali.
La polizia afferma che si i manifestanti sono sostenitori dell’opposizione e del candidato Issa Tchiroma Bakary, che si è già proclamato vincitore, anche se i risultati ufficiali non sono stati resi noti.
Felix Zogo, numero 2 del ministero della Comunicazione, ha condannato le violenze e denunciato un progetto insurrezionale, poiché i saccheggi sono avvenuti ancora prima della comunicazione dei risultati. “Come se le elezioni fossero un pretesto per poter perpetrare atti insurrezionali”, ha detto a Rfi.



