È uno dei più grandi pellegrinaggi religiosi in Africa, durante il quale l’influente comunità Mouride si riversa nella grande moschea di Touba, seconda città più grande del Senegal dopo Dakar, sulla tomba dello sceicco Ahmadou Bamba. Il pellegrinaggio Magal di Touba si celebra ogni anno il 18 di Safar del calendario dell’Egira, ovvero mercoledì 13 agosto. La festa religiosa commemora lo sceicco Ahmadou Bamba, fondatore della confraternita Mouride, mentre il pellegrinaggio commemora la partenza dello sceicco per l’esilio nel 1895. È venerato non solo per la sua pietà e la sua erudizione, ma anche per la sua pacifica resistenza alla colonizzazione francese.
Studioso colto, poeta mistico e guida spirituale, Bamba predicò un Islam pacifico, incentrato sul lavoro, sulla disciplina e sulla sottomissione a Dio. Attraverso i suoi insegnamenti e i suoi scritti, ha plasmato un percorso sufi originale, la Mouridiyya, che si basa sulla devozione al marabout, sul lavoro come atto di fede e sulla ricerca della perfezione spirituale. Nonostante le persecuzioni, Serigne Ahmadou Bamba non smise mai di predicare la pace, la resistenza spirituale e l’importanza del lavoro. Compose migliaia di poesie e scritti religiosi in arabo, noti come “Khassaides”, che ancora oggi vengono recitati e cantati dai seguaci del Mouride.
Fondò anche la città di Touba, che col tempo divenne un centro spirituale ed economico per la confraternita e per tutti i musulmani.
A quel tempo, il Senegal era sotto l’amministrazione coloniale francese. L’esercito francese decise di arrestare lo sceicco Ahmadou Bamba, accusato di voler fomentare una ribellione contro i colonizzatori. Fu deportato su un’isola nell’attuale Gabon. Da allora, ogni anno i Mouride hanno celebrato questo arresto come una sorta di atto di fede. Nei suoi scritti, lo sceicco Ahmadou Bamba considera il suo esilio non come una punizione, ma come un’esperienza spirituale.
La parola “Magal” in lingua wolof significa celebrare o rendere omaggio. I pellegrini si recano a Touba. Fu qui che lo sceicco Ahmadou Bamba fondò la sua confraternita e la città nel 1888. E fu qui che fu sepolto nella grande moschea della città dopo la sua morte nel 1927, in una città che oggi conta oltre un milione di abitanti.
I Mouride formano una delle quattro principali confraternite sufi del Senegal. Oggi continuano a svolgere un ruolo di primo piano nella vita quotidiana dei senegalesi, di cui oltre il 90% è musulmano. I leader Mouride sono figure molto rispettate e ascoltate dai politici di questo Paese dell’Africa occidentale. I politici senegalesi cercano spesso la protezione del califfo Mouride, discendente diretto di Ahmadou Bamba, e ogni anno, i rappresentanti dei principali partiti politici partecipano al Magal di Touba, a cui partecipano centinaia di migliaia di pellegrini.

Il Magal è considerato allo stesso tempo un momento di fervore spirituale, espressione culturale, solidarietà comunitaria e dinamismo economico e, nel corso degli anni, si è trasformato da semplice festa locale in un evento nazionale che attrae migliaia di pellegrini da tutto il Senegal e non solo.
Attraverso le sue quattro dimensioni – spirituale, sociale, economica e politica – offre l’opportunità di scoprire un’altra realtà del Senegal e del mondo musulmano, quella di un Islam sunnita, sufi e africano, che ha posto il pacifismo e il lavoro al centro della sua dottrina. Durante il pellegrinaggio del 2024, oltre sei milioni di persone hanno partecipato al pellegrinaggio.
Touba è una città religiosa autonoma che opera secondo un modello particolare, in cui l’autorità spirituale del califfo ha la precedenza sulla classica organizzazione amministrativa. Con la sua straordinaria architettura e l’atmosfera serena, la Grande Moschea è il fulcro dei festeggiamenti, riunendo i fedeli attorno a un obiettivo e a una devozione comuni.
Il ruolo del Califfo si estende ben oltre la religione. Nei suoi sermoni, egli stabilisce la direzione morale, richiamando i valori della pazienza, della disciplina e del servizio al prossimo. Dietro le quinte, amministra, gestisce le risorse, arbitra i conflitti, mobilita per progetti agricoli o educativi. Nelle sue decisioni, non parla solo a nome dei Mouride, ma a nome di una memoria collettiva e di un patrimonio spirituale, e tutti i suoi discorsi ruotano attorno al rispetto degli insegnamenti dell’Islam e al rispetto delle regole stabilite dal fondatore della confraternita.


