Somalia: Banca Mondiale stanzia 100 mln per sviluppo Sanità

di Enrico Casale
medici somali

La Banca Mondiale ha approvato un totale di 100 milioni di dollari per aiutare a migliorare i servizi sanitari in Somalia. Lo riferisce la stessa Banca in una nota nella quale si precisa che il progetto, il primo investimento della Banca Mondiale nel settore sanitario della Somalia in 30 anni, mira a migliorare i servizi sanitari ed è finanziato da una sovvenzione di 75 milioni di dollari dall’International Development Assistance (Ida) e da un’ulteriore sovvenzione di 25 milioni di dollari del Global Financing.

“Il progetto contribuirà a rafforzare la crescita resiliente della Somalia migliorando la salute e la produttività durante e dopo la pandemia di covid-19″, ha affermato Kristina Svensson, Country Manager della Banca mondiale per la Somalia, in una dichiarazione rilasciata a Mogadiscio.

La Banca Mondiale ha affermato che il progetto fornirà servizi sanitari e nutrizionali essenziali e migliorerà la copertura e la qualità dei servizi sanitari in alcune delle aree più svantaggiate della Somalia, tra cui Nugaal (Puntland), Bakool e Bay (Sud Ovest), Hiraan e Middle Shebelle (Hirshabelle) .

Secondo l’istituto di credito, circa il 10% della popolazione somala, nonché gli sfollati interni (Idp) e i nomadi nelle regioni target, beneficeranno delle attività del progetto.

“Stiamo utilizzando il meglio delle nostre risorse combinando Ida e investimenti in fondi fiduciari per aiutare la Somalia a rafforzare i suoi servizi sanitari essenziali e lavorando con la leadership del governo nel settore sanitario per raggiungere i suoi obiettivi di sviluppo sostenibile (SDG 3 e 5)”, ha affermato Svensson.

“Esistono sfide sostanziali nel settore sanitario e il Paese deve gettare le basi per un sistema sanitario in grado di migliorare i risultati sanitari e rispondere alle sfide sanitarie esterne”, ha aggiunto.

Secondo la Banca Mondiale, i risultati in ritardo sulla salute della Somalia riflettono l’insicurezza, la vulnerabilità e la povertà del Paese, limitando le opportunità per le persone di accedere ai servizi sociali di base, compresa la salute e l’istruzione. L’aspettativa di vita media è di 56 anni e il tasso di fertilità, con 6,9 figli per donna, è tra i più alti al mondo.

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