Prima pagina del diario di viaggio del nostro Raffaele Masto inviato in Sudan

di Valentina Milani

A Khartoum il Nilo prende la sua grande decisione. Punta verso nord, verso il grande mare di sabbia che ha davanti. Una scelta temeraria, pericolosa, audace. Una scelta che il Niger, fiume fratello che scorre a occidente, decide di non intraprendere, fa una grande curva che abbraccia tutta l’Africa Occidentale, vede il deserto, lo scruta, ne comprende la forza e ha paura. All’altezza di Timbouctou compie una grande curva e torna verso sud, verso il Golfo di Guinea.

Il Nilo no…lui sfida il deserto, non gli volge le spalle. Forse a rafforzarlo in questa decisione è il fatto che proprio a Khartoum il Nilo Azzurro raggiunge il Nilo Bianco. Il primo proviene dalle profondità del Corno D’Africa, dallEtiopia, da quell’altopiano ricco di acqua che alimenta molti fiumi che si gettano tutti nel Nilo Azzurro. Il secondo proviene dalla regione dei Grandi Laghi africani – il lago Vittoria, il Tanganika, il lago Edoardo, il Kivu, il lago Alberto – incastrati come gemme nella grande spaccatura del Rift.

A Khartoum questi due grandi fiumi si incontrano, per un po’ non si riconoscono. Le acque bianche e limacciose del Nilo Bianco non si mescolano con quelle blu scure del Nilo Azzurro, proseguono, nello stesso letto, ma separate poi, infine, diventano una sola cosa…e il Nilo si sente abbastanza forte da sfidare quel deserto impossibile, spietato che è il Sahara. Dalla storia e dalla geografia sappiamo come è andata a finire: il Nilo ha vinto la sfida, ha attraversato quella immensa pianura ocra arroventata dal sole fino a gettarsi nel Mediterraneo.

Se non fosse andata così non ci sarebbe la storia che conosciamo. Non ci sarebbe mai stata la civiltà dei Faraoni, non ci sarebbe mai stata stato l’Egitto così come lo conosciamo e non ci sarebbero mai stati il Sudan, e oggi il Sudan del Sud con tutte le problematiche che questi paesi hanno. Tutto ciò è avvenuto perché a Khartoum il Nilo ha preso quella decisione.

Oggi arrivare a Khartoum significa rivivere quella storia. Stare nel sud della città, proprio nel punto in cui i due fiumi si incontrano, significa stare in un punto in cui la storia si è manifestata. E si manifesta ancora oggi, per esempio con la grande controversia sulla portata delle acque del Nilo che impegna tutti i paesi del suo bacino – ma soprattutto Etiopia ed Egitto – a trovare una soluzione per lo sfruttamento delle sue acque.

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