Onu, il Nilo può diventare fonte di cooperazione

di Enrico Casale
Gerd Nilo azzurro

Sebbene le risorse idriche del Nilo siano finora state causa di dissidi, esse possono diventare la base per una futura cooperazione. Lo ha detto Inger Andersen, responsabili del Programma delle Nazioni Unite per l’ambiente (Unep) inserendosi nel dibattito sulla Grande diga del rinascimento (Gerd).

“In questa fase, e con l’aumento di altre fonti di tensione regionale, dobbiamo riconoscere che il superamento delle residue divergenze tra le parti richiederà un lavoro attento e meticoloso”, ha detto. Un lavoro che, a suo parere, deve essere supportato da esperti tecnici e legali e deve essere accompagnato dalla determinazione di Egitto, Etiopia e Sudan di arrivare a una soluzione cooperativa, alla ricerca di uno sviluppo sostenibile per tutti nello spirito di “un fiume, un popolo, una visione”.

Andersen ha sottolineato che un accordo sulla diga può e deve essere raggiunto, sottolineando la disponibilità dell’Onu a sostenere i Paesi e l’Unione africana nel raggiungimento di un accordo vantaggioso per tutte le parti.

La cooperazione tra i tre Paesi, ha aggiunto, non è mai stata così importante in quanto la domanda di acqua aumenta a causa di diversi fattori quali la crescita della popolazione, l’urbanizzazione e l’industrializzazione. Allo stesso tempo, affrontano anche la minaccia di un aumento delle inondazioni e di siccità più intense a causa del cambiamento climatico.

“È quindi imperativo che le parti lavorino insieme per gestire queste sfide interconnesse – ha affermato -. Per raggiungere un accordo ottimale, la fiducia, la trasparenza e l’impegno aperto saranno fondamentali”.

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