Migranti: seminare paura per raccogliere voti

di AFRICA
Migranti: seminare paura per raccogliere voti

Eppure è semplice. L’immigrazione non è una emergenza. Gli arrivi in Italia dalla rotta mediterranea, in termini numerici, sono gli stessi da almeno cinque anni. Non consentono di parlare di invasione o altre castronerie di questo tipo. Chi vuole confrontare i numeri può farlo anche su questo blog. In diversi articoli li ho elencati, a costo di ripetermi.

Eppure, la questione immigrazione è ormai entrata nell’agenda politica dell’Europa. E allora bisogna essere chiari. Se l’Europa vuole fare ciò che dice a parole, cioè riconoscere all’Italia il fatto di essere un paese di frontiera. Anzi, di essere la sua frontiera sud deve fare poche e semplicissime cose:

  • deve aprire le sue frontiere (Brennero, Ventimiglia, Como) e consentire che i migranti si distribuiscano in Europa secondo quella “mano invisibile” che regola il mercato (in questo caso il mercato del lavoro);
  • deve riconoscere che il cosiddetto “Processo di Dublino” (cioè gli accordi che assegnano il singolo migrante al paese che per primo lo ha accolto e identificato) deve essere rivisto perché penalizzante per l’Italia;
  • deve partecipare alle spese che il nostro paese sostiene per la prima accoglienza, comprese le spese derivanti dal fatto di mantenere in attività le navi militari che quotidianamente nel Mediterraneo salvano in continuazione naufraghi.

L’Europa in questi giorni sta però mostrando di non voler fare nessuna di queste cose, nonostante, a volte, dichiarazioni che riconoscono e apprezzano il ruolo italiano nel Mediterraneo. Del resto anche il ministro Minniti non chiede queste cose ai suoi partner europei preferendo un approccio alla questione securitario e, direi, militarista.

Ovviamente non voglio minimizzare. L’Italia lasciata da sola (dall’Europa e spesso anche dai suoi stessi politici nostrani) non può affrontare un flusso di migranti di queste dimensioni e concentrato nel tempo (anche se i numeri, come detto, non sono da “invasione”). Non lo potrebbe fare nessun paese. L’immigrazione va gestita e governata con una realista politica di accoglienza.

Del resto i politici sanno bene che i migranti, cioè nuovi lavoratori che paghino le tasse, ci sono indispensabili per pagare le pensioni ai lavoratori italiani che andranno in pensione nei prossimi anni. Ma si sa i politici non hanno la vista lunga e preferiscono pensare alla prossima consultazione elettorale. E molti hanno imparato un equazione, a questo proposito: se semino paura raccolgo voti.

(Raffaele Masto – Buongiorno Africa)

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