In Ciad 44 morti in scontri per la terra

di Raffaele Masto

Le lotte per la terra stanno diventando uno dei principali problemi di conflitto in Africa, particolarmente nei Paesi della fascia del Sahel. In Ciad 44 persone sono state uccise nel giro di appena tre giorni a causa di scontri tra diversi gruppi etnici in lotta per la terra nella provincia orientale di Ouaddie, al confine con il Sudan. Secondo una fonte ospedaliera, citata oggi dai media, i morti sarebbero almeno 44.
Secondo il capo di stato, Idriss Déby, il Paese sta «assistendo a un terribile fenomeno» e «il conflitto tra comunità è diventato una preoccupazione nazionale, soprattutto nell’Est del Paese».

Il presidente, al potere da quasi trent’anni, ha precisato che la polizia intervenuta sul posto è stata oggetto di colpi d’arma da fuoco. «I proprietari di fucili non hanno esitato a sparare alla polizia. È una guerra. Dobbiamo agire contro queste persone armate che uccidono la gente», ha affermato Déby, attribuendo la responsabilità delle tensioni proprio all’afflusso di armi da Paesi vicini in conflitto, come la Libia, la Nigeria, il Sudan, la Repubblica Democratica del Congo e la Repubblica Centrafricana.

I conflitti per la terra si innestano poi sui conflitti regionali. Il Ciad interferisce con il conflitto in Libia, nel Fezzan, da dove infatti arrivano armi. In Nigeria le popolazioni agricole accusano i nomadi fulani di avere contatti con le formazioni del terrorismo jihadista che opera nella regione.

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