Guinea Bissau, presidente Embaló: «più attenzione a diaspora»

di Valentina Milani

Il presidente della Guinea Bissau ha affermato ieri che il governo deve prestare particolare attenzione alla comunità guineana nella diaspora e si aspetta che il nuovo Segretario di Stato per le comunità raccolga la sfida.
Come riferisce l’agenzia Lusa, Umaro Sissoco Embaló stava parlando alla cerimonia di insediamento della nuova Segretaria di Stato per le Comunità, Salomé Santos Allouche, avvenuta solo oggi, poiché l’avvocata portoghese-guineana era fuori dal Paese.
Nel suo discorso, Embaló ha sottolineato che Salomé Allouche assume un portafoglio “molto importante” nell’attuale esecutivo.

“La Guinea-Bissau ha una grande comunità nella diaspora e nella politica di questo governo, sostenuta dal Presidente della Repubblica, deve esserci una politica diversa per sostenere la nostra diaspora”, ha osservato. Il presidente guineano ha detto a Salomé Allouche che non sarà un compito facile perché la diaspora è composta da persone che vivono in varie parti del mondo, ma che se saranno aiutate dal governo potranno investire in Guinea-Bissau.

La nuova segretaria di Stato per le Comunità, fino ad ora deputata eletta dal Movimento per l’Alternanza Democratica, ha promesso che si impegnerà a fondo per fare sentire alla comunità guineana all’estero la presenza dello Stato. “Userò tutti i miei sforzi per far sentire alla diaspora la presenza dello Stato guineano, per farli sentire amati dal popolo e dal governo della Guinea Bissau”, ha affermato testualmente Salomé Allouche.

La nuova segretaria di Stato ha affermato che analizzerà prima il programma del governo, per conoscere gli obiettivi sostenuti nel settore, per studiare ciò che il suo predecessore in carica, Dara da Fonseca Ramos, ha già realizzato e cosa resta da fare.

Salomé Allouche ha già promesso che sarà “sempre” dalla parte delle persone che vivono nella diaspora guineana per aiutare a risolvere i problemi che li affliggono.

Il presidente della Guinea Bissau ha accettato, il 25 aprile, un rimpasto di governo proposto dal primo ministro. Dopo la ristrutturazione proposta da Nuno Nabiam, il governo conta ora 20 ministri, di cui quattro dello Stato e 11 segretari di Stato. 

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