Chi teme Joseph Kabila

di Raffaele Masto

Nella Repubblica democratica del Congo è stata aperta un’indagine “per appropriazione di nazionalità” contro il leader dell’opposizione Moise Katumbi, che, dal 2000 al 2017, ha avuto anche la nazionalità italiana. Katumbi avrebbe violato la legge che vieta la doppia cittadinanza.

Ricco imprenditore ed ex governatore della provincia del Katanga, Katumbi ha lanciato la sua campagna per le presidenziali del 23 dicembre e ha presentato un nuovo partito, “Insieme per il cambiamento”, annunciando per il prossimo mese di giugno il suo rientro in Congo. Katumbi ha dovuto fare tutto questo dal Sudafrica perché nel suo paese è ricercato per una presunta frode immobiliare . In vista del suo annunciato rientro in giugno le autorità hanno fatto sapere che verrà immediatamente arrestato.

Insomma in RDC ci sono grandi movimenti in vista delle elezioni del 23 dicembre, mai confermate dal presidente Joseph Kabila che sembra temere enormemente la candidatura di Moise Katumbi che, secondo molti, sarebbe uno dei motivi per il quale Kabila non vuole assolutamente fare elezioni.

Oggi anche un altro importante personaggio ha parlato della Repubblica Democratica del Congo. Lo fatto Sindika Dokolo, figlio di kongo Augustin Dokolo Sanu, grande imprenditore congolese deceduto che ha lasciato in eredità una fortuna, ma soprattutto marito di Isabel Dos Santos, la donna più ricca d’Africa, figlia a sua volta dell’ex presidente angolano Eduardo Dos Santos (i due sono ritratti nella foto). Sindika Dokolo ha parlato con una intervista a Jeune Afrique (pubblicata dopo essere stata tenuta nel cassetto per diversi giorni) nella quale esprime tutta la sua ammirazione per Moise Katumbi sebbene anche lui abbia fondato un movimento “Congolesi prima di tutto” che potrebbe presentarsi alle elezioni, se mai si faranno. Sindika Dokolo nell’intervista dice che su Kabila devono arrivare pressioni sia dall’esterno che dall’interno. Dall’esterno allude all’Angola, il paese della potente moglie, che in più di una occasione ha fatto sapere che non tollererà un presidente illegittimo come vicino. E’ vero che ora non si capisce bene che titolo ha Sindika Dokolo ha parlare in nome dell’Angola dato che il nuovo presidente Lourenco ha licenziato Isabel dai vertici dell’impresa petrolifera statale Sonangol assieme al fratello Filomeno (e oggi anche il capo dell’esercito e dell’intelligence)

Ma in ogni caso si tratta di due grossi personaggi che fanno una gran paura a Joseph Kabila che, proprio (o anche) per questo, potrebbe convincersi a non indire elezioni con una qualche scusa. Recentemente aveva fatto dire al suo ministro per la propaganda che non si saarebbe presentato, ma lui, ufficialmente non ha mai detto nulla.

Insomma questi ultimi avvenimenti fanno ritenere ancor di più la Repubblica Democratica del Congo a rischio di esplosione. L’opposizione, in gran parte mossa dalla Chiesa Cattolica, nelle strade continua a protestare pagando un prezzo in vite umanie altissimo.

(Raffaele Masto – BuongiornoAfrica)

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