Burkina-Costa d’Avorio: un trattato di amicizia tra nemici

di Raffaele Masto

La capitale della Costa D’Avorio Yamaoussoukro ospiterà fino a venerdì il summit annuale per il Trattato d’amicizia tra Burkina Faso e Costa d’Avorio. Le celebrazioni per il patto, siglato nel 2008, prevedono anche la presenza dei presidenti dei due paesi, Roch Marc Christian Kaboré e Alassane Ouattara.

I rapporti tra i due stati hanno vissuto alti e bassi fino alla stabilità raggiunta con l’annullamento del mandato di arresto emesso nel 2016 dal Burkina Faso contro Guillaume Soro (nella foto), presidente dell’assemblea nazionale ivoriana, accusato da Ouagadougou di avere sostenuto l’ex presidente burkinabè Blaise Compaorè, costretto a fuggire nel 2014 da una sollevazione popolare e accusato anche di aver sostenuto il fallito colpo di stato del settembre 2015 a Ouagadougou.

Di fatto i motivi di contrasto tra i due paesi permangono tutti, e riguardano ancora i vecchi leader e vicende passate ma mai chiuse definitivamente.

Per esempio Blaise Compaorè è oggi in esilio proprio in Costa D’Avorio, luogo nel quale è fuggito dopo la rivolta popolare e dove è rimasto con tutta la famiglia e il suo entourage. Vero che la moglie è ivoriana ma un ex presidente potente, appoggiato dall’Europa e ospitato in un paese così vicino al proprio è cosa anomala e pericolosa. A maggior ragione se nello stesso paese il presidente dell’Assemblea Nazionale è l’uomo che ha aiutato Blaise Compaorè a ritornare al potere, di persona o attraverso suoi fedelissimi.

(Raffaele Masto – Buongiorno Africa)

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