Attacco alla Siria: cosa deve temere l’Africa

di Raffaele Masto

È vero, questo blog si occupa di Africa ma di fronte a ciò che è accaduto nelle scorse ore, cioè l’attacco americano, britannico e francese alla Siria, è impossibile non ravvisare un mutamento, o meglio una conferma di come gli equilibri del pianeta stiano cambiando. E se ciò avviene non si può non pensare che interesserà anche l’Africa. Per la verità si tratta di mutamenti che sono in corso da tempo e che già si sono fatti sentire in Africa.

Semplificando si può dire che la Russia ambisce a tornare ad occupare un ruolo da Grande Potenza e che ciò non piace a potenze come gli Stati Uniti che, già con l’era Bush, si preparavano a costruire un mondo unipolare nel quale loro erano l’unico polo.

In Africa questo scontro di potenze è visibile ormai da tempo e ha già prodotto profondi mutamenti. Un tempo l’Africa era semplice: c’erano le due grandi potenze coloniali, Francia e Gran Bretagna, che dominavano su quasi tutto il continente. Ad un livello superiore c’era la divisione del mondo in blocco dell’est e dell’ovest. Queste due fratture avevano plasmato l’Africa per almeno tre decenni. Adesso è finita, l’Africa è molto più complicata e, al momento, priva di un equilibrio: ci sono ovviamente le vecchie potenze coloniali, che non perdono un colpo nel difendere la propria posizione (vedi la Francia), poi ci sono le economie emergenti asiatiche, Cina in primo luogo. Poi ci sono potentissime Monarchie del Golfo e paesi come la Turchia o l’Iran. Insomma grande è la confusione sotto il sole africano.

E la contesa tra grandi potenze non sottilizza troppo. Qualunque mezzo è lecito, esattamente come è avvenuto per questo bombardamento della Siria. Un attacco realizzato senza che nessuno abbia presentato prove convincenti di un attacco chimico che prima che contro il regime siriano è stato un attacco contro la Russia e la sua ambizione a rientrare nel gioco mediorientale.

Per l’Africa in futuro ci si potrà aspettare qualcosa di simile. La Russia per esempio ha in corso importanti accordi con molti paesi africani. Accordi che sono economici o commerciali ma che certamente sono una ipoteca russa in terra d’Africa. L’ultimo esempio è un accordo con il Sudan per ottenere basi sul Mar Rosso per le quali in cambio Mosca costruirà una centrale nucleare civile per il regime di Khartoum.

(Raffaele Masto – Buongiorno Africa)

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