Africa contro i presidenti eterni. Proteste da giorni anche in Benin

di Raffaele Masto

Da giorni in Benin ci sono scontri tra dimostranti e polizia in diverse città. Quattro i morti fino a questo momento ma si tratta di una cifra ufficiale smentita da altre fonti che parlano di oltre dieci vittime e decine di feriti causati dalla polizia che ha sparato ad altezza d’uomo su alcune manifestazioni.

I dimostranti protestano contro il presidente Patrice Talon e le recenti elezioni alle quali, per una riforma elettorale voluta dal governo, hanno potuto partecipare solo due partiti che sostenevano il presidente che, naturalmente, ha vinto. I dimostranti sembrano avere una strategia. Le manifestazioni non si svolgono solo a Cotonou, capitale economica e importante porto del Golfo di Guinea, ma anche in diverse altre città e località del nord come Parakou, Save, Tchaourou in modo da paralizzare la strada che collega il paese con il Niger e il Burkina Faso.

Polizia ed esercito hanno anche arrestato preventivamente diverse decine di persone e i dimostranti accusano il governo di avere un piano per arrestare leader politici, compreso l’ex presidente Thomas Boni Yayi, leader del partito di opposizione “Forze Cauris per un Benin emergente” che ha animato negli ultimi mesi molte proteste. Da ormai un mese l’ex presidente è relegato dalle autorità in casa sua, ufficialmente per ragioni di sicurezza, ed è accusato di aver incitato la popolazione a sollevarsi contro la riforma elettorale di Talon.

Dimostranti e partiti di opposizione hanno invocato a più riprese l’intervento della Unione Africana, della Commissione Diritti Umani della stessa, gli organismi politici regionali e le associazioni per i diritti umani come Amnesty International e Human Right Watch. Obiettivo delle dimostrazioni è l’annullamento delle elezioni e la loro ripetizione con la partecipazione dei partiti di opposizione. Alle contestate elezioni c’è stata una affluenza del 22%.

Il Benin dimostra che è l’Africa che contesta i presidenti eterni. Ci sono proteste anche in Sudan e in Algeria e ce ne sono state in Gabon per la rielezione di Bongo, In Togo per la rielezione di Eyadema, in Camerun contro Paul Biya e si potrebbe continuare.

(Raffaele Masto – Buongiorno Africa)

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