Uganda – Il Governo ammette: «Fu strage nel Kasese»

di Enrico Casale
poliziotti ugandesi

L’Uganda ha riconosciuto che le sue forze di sicurezza hanno ucciso più di 100 persone in un attacco contro il palazzo di un leader tribale avvenuto lo scorso anno. La rivelazione arriva dopo che Human Rights Watch, in un rapporto pubblicato mercoledì, ha chiesto che una missione indipendente accertasse i fatti. Secondo il gruppo che difende i diritti umani, gli scontri hanno provocato più di 150 morti, tra cui 15 bambini. Gli scontri sono scoppiati nel novembre tra le forze di sicurezza e una milizia separatista nella città occidentale di Kasese, sede del re tradizionale Charles Wesley Mumbere del regno Rwenzururu. Anche se il governo ha ammesso gli omicidi, ha respinto i contenuti del rapporto di Hrw affermando che 103 persone sono state uccise e 180 arrestate, tra cui re Mumbere. La regione di Kasese è stato il focolaio dell’opposizione al governo ugandese. La gente dice che è stata a lungo emarginata dal governo.
(17/03/2017 Fonte: AfricaNews)

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